I concetti del Women Empowerment in una mostra collettiva a Cagliari
Women Empowerment non va definito solo come un obiettivo. È un processo lungo, complesso e caratterizzato da non poche difficoltà come è emerso dagli ultimi fatti di cronaca locale. Da oggi diventa anche una mostra collettiva per capire davvero il significato di un cambiamento epocale. L’esposizione, ospitata nelle sale dell’Hotel Italia di Cagliari fino al 9 marzo, nasce infatti dall’esigenza di oltre trenta artiste che hanno il desiderio di raccontare il lungo e complesso processo grazie al quale le donne hanno acquisito di nuovo o per la prima volta un potere decisionale sulle proprie vite. Simili percorsi sono necessarie se si decide di compiere scelte strategiche per raggiungere una piena consapevolezza delle proprie capacità. Ma per conquistare il massimo potenziale nella vita bisogna prima costruire un’identità riconoscibile nel tempo. Il motore, usando termini ingegneristici, che fa muovere ogni ingranaggio e che consente a ogni donna non solo di sbocciare ma di muoversi per davvero con autonomia.
L’espressione “Women Empowerment” è stata al centro di riflessioni e pensieri da parte delle artiste che in questa mostra hanno deciso di mostrare il loro sguardo e la loro visione del presente in vista delle prospettive future delle donne. Molti i temi affrontati: rapporto con il corpo e la loro autostima, il diritto di determinare scelte, di decidere della propria vita (pubblica e privata), e non per ultima la forza in grado di influenzare la direzione del cambiamento sociale allo scopo di scrivere insieme un sistema più giusto ed inclusivo.
Se da un lato l’evoluzione passa attraverso l’educazione, l’informazione e la divulgazione, la mostra punta invece su un’altra strada per esprimere al meglio l’empowerment femminile. L’obiettivo delle artiste è di incidere nel processo di sensibilizzazione sociale. Un’azione che, se fatta nel modo giusto e con i mezzi più adeguati come l’arte e la cultura, possono essere utili per combattere la disparità di genere, obiettivo di sviluppo sostenibile numero 5 dell’Agenda 2030. Ciò significa riconoscere che senza equità di genere non può esserci sviluppo globale. Non ci può essere crescita, progresso. E non è possibile quindi creare un mondo migliore per le generazioni future.
Per questo motivo è fondamentale promuovere progetti inclusivi e di ampio respiro coinvolgendo la comunità sui temi dell’empowerment femminile. Favorire il dialogo non solo è un dovere sociale, ma è anche l’unico modo per far sì che la cultura in cui viviamo diventi sempre più aperta nei confronti delle donne, abbattendo barriere in vista di un futuro che si fa ogni giorno, fortunatamente, più concreto.
Riccardo Lo Re