I designer sardi alla conquista di The Look of the year
Quando le idee hanno il profumo della forza volano alto. È il caso di AltaRoma 2020 dove si sono schierati buyer e stampa in prima fila per scoprire le nuove proposte del made in Italy e non solo, in un’edizione che ha premiato gli emergenti anche grazie alla piattaforma espositiva Showcase, giunta alla quinta edizione e diventata un punto fermo di AltaRoma con 55 designer. Oltre il 60% di loro ha iniziato l’attività negli ultimi quattro anni con start-up o imprese artigiane che provengono dal Centro-Sud Italia e registrano un fatturato annuo inferiore agli 80mila euro.
Dal Guido Reni District di fronte al MAXXI, il museo nazionale delle arti del XXI secolo, inserita nel calendario ufficiale di AltaRoma 2020, con media partner quali Fashion TV, The Look of the year svetta da quest’anno nella sua naturale trasformazione da Beauty contest a Fashion award. Sostenendo l’Associazione Assori, propone in passerella la preziosa presenza di modelle giovani e motivate, l\'obiettivo è tessere un filo diretto tra chi crea la moda, chi la promuove e chi la indossa per mestiere.
AltaRoma 2020, dedicato alla moda e ai suoi protagonisti, tra stilisti, creatori di stile, make-up artist, hair stylist e modelle bellissime, durante la 6° edizione di The Look of the year Fashion and Models ha mostrato i seguenti brand:
Giovanna Campisi, le cui creazioni sartoriali dallo stile inconfondibile, anche sulla passerella romana, hanno saputo esaltare una naturale bellezza femminile, proponendo una collezione che diventa un vero manifesto alla libertà e alla misura, un gioco di riflessi nello specchio dei tempi moderni. Ricercatezza, studio stilistico e sapiente utilizzo delle tecniche artigiane rendono unici i capi firmati da Giovanna Campisi. Per lei quella romana non solo è stata un’importante vetrina ma un modo per lanciare, da Radio Internazionale Costa Smeralda, interviste, commenti, raccolti e testimonianze dirette. #ProgettoModa, il format radiofonico voluto da Giovanna Campisi, architetto e stilista prima ancora che creatrice di eventi, nasce con la sapiente regia di Maria Pintore, la voce ufficiale di Radio Internazionale Costa Smeralda. Voce particolarissima e riconoscibile che ha condotto, con la perizia dell’esperienza dei più preparati speaker, l’intera serata tra moda ed emozioni.
Giovanna Campisi da Roma ha arricchito da inviata un format radiofonico, avamposto fashion che a livello nazionale ancora non ha eguali; un’operazione pionieristica che tra domande acute e dirette permette ai grandi della moda di raccontare a tutti segreti e curiosità di vite vissute intensamente.
Il fashion designer Piero Camello per l’edizione di AltaRoma 2020 ha puntato sul bon ton degli anni Cinquanta. Una collezione con tessuti preziosi, organza, pizzi, chiffon e ricami. I colori scelti sono l’oro e il nero. Anche l’abito della sposa anziché bianco verrà presentato in oro, di preziosità in preziosità si arriva dentro il giorno più importante nella vita di chi vuole legarsi ad un ‘si, lo voglio’.
Isabella Caposano presenta abiti caratterizzati da tessuti pregiati valorizzati da pizzi, merletti e ricami sapientemente lavorati da artigiane, custodi delle antiche tradizioni del territorio abruzzese. Merletti, realizzati al tombolo e al chiacchierino sono l’anima dello stile Isabella Caposano e sono meravigliosamente in grado di donare a ogni abito quel senso di romanticismo atemporale che li contraddistingue. Lace, a new fashion key.
Lyudy di Lyudmyla Sotska, Black and pink è il nome della collezione che presenta, ispirata ai suoi colori preferiti: il nero e il rosa. Il nero che è il codice dell’eleganza e del rigore contro il rosa che è in grado di trasmettere carezze come coccole, effusioni tra affetto e protezione.
Federica Musmeci Quantum nella sua collezione spring summer 2020, Infinitive bridge si ispira al Teatro Andromeda, contrasti di colori che si miscelano dal giallo, bianco e nero al rosso e blu a un blu inchiostro per finire in un nero notte, a rendere la donna quantum una donna forte e audace, elegante ma dinamica, in grado di decidere il suo tempo.
Anche per Hilabela esiste l\'arte che si indossa, Tore Oppes realizza abiti nel suo atelier, affascinato dalla pittura di Angelo Maggi. Le opere dell\'artista sassarese si riconoscono per le atmosfere e i personaggi femminili sognanti che hanno sguardi magnetici. Le idee sartoriali e la pittura si fondono in un unico progetto. Ogni quadro dà vita ad una collezione di pezzi unici; abiti e accessori diversi tra loro per modello, uniti dai colori e dalla suggestione dello stesso dipinto.
Carla Campea Gioielli è l’artista del gioiello romana, progettista e designer dei suoi ‘Gioielli scultura’, pezzi unici, esclusivi ed edizioni limitate. Vengono eseguiti con l\'antica tecnica della cera persa e lavorati interamente a mano, le micro sculture figurative del corpo umano sono rappresentazioni astratte che muovono tra realtà, fantasia e mitologia.
Giovanna Campisi propone ancora una volta lo stile una donna forte e sicura. Arriva dalla Sicilia ma attrae la Sardegna, c’è il mare che divide le due isole con tutta la forza, la profondità e lo spessore di millenni di navigazioni e storia. Tutto questo viene interpretato dalla stilista attraverso l\'utilizzo di materiali e tecniche proprie del suo inconfondibile background formativo. Gli elementi barocchi, i colori forti di alcune creazioni mettono in scena la teatralità della ricerca storica. Mentre le tinte tenui, i colori neutri e quasi trasparenti, utilizzati in sapienti misure, ne rafforzano le suggestioni, come un segno di una matita e del color grafite su di un foglio bianco.
Paola Emilia Monachesi nell’anticipazione 2021, Collection Mood Ali per volare, informa che la parola che ha ispirato la collezione è ‘innovazione’, ispirazioni cosmopolite, avanguardia e futurismo che si mischiano a volumi estremamente semplici, dove le applicazioni di materiali diversi e la luminescenza dei metalli compaiono per creare una narrazione di leggerezza e libertà. Davvero riuscito l’intento di interpretazione day and night e capi trasversali in formula co-ed, cioè sfilate unificate. Spopolano infatti tra le grandi griffe le passerelle ‘co-ed’ che uniscono appunto la presentazione della collezione maschile a quella femminile in un solo fashion show.
Daniela De Souza propone il suo gusto raffinato per la moda, ha sviluppato uno stile unico, ispirato dai suoi frequenti viaggi in giro per il mondo, creando un appeal moderno ma allo stesso tempo tradizionale. La sua profonda passione per i materiali preziosi, i pizzi e i ricami artigianali, attraverso la fusione di elementi classici e di uno stile assolutamente chic, crea una linea di alta moda caratterizzata da una sensibilità estrema, impreziosita da un glamour esclusivo e privo di eccessi.
L’Hair viene affidato al Gruppo Modarea coordinato da Rosario D’Anna, il Make-up a The Make-up Artist School di Monica Robustelli. Prodotto da Eventsworld di Ivana Triolo e Nuccio Cicirò. Casting Director Santo Cicirò, le modelle selezionate provengono da tutto il mondo.
È Ivana Triolo, punta di diamante organizzativa della manifestazione, ad anticipare che la finale The Look of the year mondiale è prevista in Costa Smeralda. Da alcuni anni la direzione decide di mettere tra le modelle la giovanissima Shirina Spagnoli, rappresentante dell’universo down. Una scelta in grado di regalare un’estensione di sguardo sulla complessità del mondo. Shirina Spagnoli sfila come sul tappeto volante, da quello strato e con quel suo stile, pezzi di mirabile entusiasmo passano direttamente da lei agli addetti ai lavori e al pubblico. Con la sua presenza in passerella centra l’obiettivo di spiegare che è solo il presente ad abbinarsi al couture e che è ogni favola di bambina ad avverarsi nel lieto fine. La felicità non solo è per sempre ma è impegno di tutti. Rovescia i tavoli dove si pretende di parlare da fuori o da sopra di inclusione e di diversità e per un istante, tra i flash, la realtà appare il punto esatto dove ogni diritto umano non deve più chiedere di essere acquisito. Fa ordine lanciando in aria, dalla sua mano, un bacio che arriva dritto a tutte le minoranze che la mente umana ha saputo creare; poi con un inchino muove dalla forza di un percorso concreto in cui la moda si fa, si compra e si indossa. Punto. Una standing ovation di contenuti che s’infila tra le fibre di un segmento economico, quello della moda, che sta lavorando alacremente per salvare il pianeta e che, con ogni probabilità, lo sta facendo a partire dal cielo.
Anna Maria Turra