I Fortuny. Una storia di famiglia
Palazzo Fortuny è uno splendido edificio nel tradizionale stile gotico veneziano che da un lato affaccia verso il rio di Ca’ Michiel e dall’altro sul campo di San Beneto; costruito a partire dalla metà del Quattrocento dalla famiglia Pesaro, e poi modificato e ampliato nei secoli, vanta soluzioni architettoniche di pregio, sia al suo esterno che all’interno.
Nella seconda metà dell’Ottocento venne frazionato in numerosi appartamenti che ospitarono circa 350 persone disagiate, e versava in condizioni di degrado e decadenza quando fu acquistato nel 1898 da Mariano Fortuny y Madrazo, che affascinato dalla sua bellezza architettonica, stabilì il proprio studio nel sottotetto dell’edificio.
Dapprima utilizzato per le sperimentazioni artistiche e scenotecniche, in un secondo momento Fortuny elesse il palazzo Pesaro-Orfei a sua dimora. Qui si sbizzarrì nell’esprimere le sue capacità artistiche, occupandosi di pittura, di illuminotecnica, di moda e di arte. Inoltre diede vita a una preziosa biblioteca contenente pregiati volumi su varie discipline.
Quella che si può definire una casa-museo oggi accoglie la mostra I Fortuny. Una storia di famiglia , celebrando l’arte e il rapporto fra i due Mariano Fortuny, padre e figlio, e offrendo alla vista del pubblico una raccolta di dipinti, preziosi tessuti, celebri lampade e arredi, che testimoniano il vivace dialogo intercorso tra collezionismo e sperimentazione artistica. La mostra si snoda lungo due filoni di ricerca privilegiati: la pratica della pittura, saldamente inserita nella tradizione europea degli antichi maestri, e la passione collezionistica, intesa come occasione di studio e rielaborazione artistica.
Mariano Fortuny y Madrazo fu un eclettico artista spagnolo il cui contesto familiare segnò fortemente la formazione artistica: era figlio di Mariano Fortuny y Marsal, uno stimato artista che coltivava l’interesse per l’antiquariato e accoglieva nel suo atelier tessuti antichi, vetri, vasellame, statue e mobili di varia foggia. Da questo campionario Fortuny prese spunto per i propri quadri, e dopo la sua morte la moglie Cecilia ne conservò gran parte, ora visibile presso l’attuale sede del Museo; molti oggetti e opere però furono venduti o donati a musei di Barcellona, Castres, Londra, Madrid, Parigi, San Pietroburgo, e in occasione della mostra saranno di nuovo fruibili. Dal Museo del Prado arriva, tra le altre opere, uno dei dipinti più significativi di Fortuny y Marsal, I figli del pittore nel salone giapponese, uno splendido olio su tela in cui il piccolo Mariano è sorpreso a giocare con un tessuto a motivi orientaleggianti. La passione di Fortuny per la moda viene attestata da un’ampia selezione di abiti presenti in mostra, fra cui i Delphos, mantelli e cappe in velluto di seta e gli scialli Knossos, in leggerissima garza, provenienti da collezioni italiani ed estere.
La mostra ambisce a ricomporre una parte di questa collezione così significativa non solo per le sue valenze artistiche e culturali ma anche per la comprensione dei rapporti familiari: tessuti antichi, armi preziosamente decorate, incisioni, acquerelli e disegni, modellini per scenografie, fotografie, strumenti da lavoro ricreano l’animata atmosfera che pervadeva il palazzo.
Sottolinea la continuità fra padre a figlio l’attenzione di entrambi per la luce e le sue infinite metamorfosi, la fascinazione per la rappresentazione delle nuvole, lo studio del passato, l’orientalismo, i viaggi.
Mariano Fortuny figlio ampliò i propri orizzonti artistici interpretando in modo personale l’ideale wagneriano di opera d’arte totale che lo aveva affascinato in gioventù.
Nella pittura la tecnica e la mano del padre rimangono insuperate, ma nella versatilità dell’ingegno il figlio rivela i suoi numerosi talenti. Combinando arte, scienza e tecnologia, egli spazia dai campi della pittura e della scultura alla fotografia, alla grafica, alla decorazione di interni, alla scenografia, producendo tessuti, abiti, colori a tempera, brevettando invenzioni tecnologiche, e creando una florida attività imprenditoriale che è tutt’oggi il poliedrico e insuperabile marchio “Mariano Fortuny Venise”.
Nathalie Anne DoddI Fortuny. Una storia di famiglia
11 maggio – 24 novembre 2019
Venezia, Palazzo Fortuny
A cura di Daniela Ferretti con Cristina Da Roit. In collaborazione con Axel & May Vervoordt Foundation
Archivio Fotografico Palazzo Fortuny © Marcello VenturiniCredits
Immagine di copertina
- I Fortuny Archivio Fotografico Palazzo Fortuny ©Marcello Venturini
Galleria verticale
- Mariano Fortuny y Madrazo
Autoritratto / Self-Portrait
1947 Tempera su cartone / tempera on cardboard
Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo Fortuny
44 x 34 cm - Mariano Fortuny y Madrazo
Ritratto di Henriette Fortuny / Portrait of Henriette Fortuny
1915 Tempera su cartone / Tempera on cardboard
Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo Fortuny
50,5 x 34 cm - Abiti ©utimpergher
- Manifattura Fortuny
Abito Delphos
(taffetas di seta plissÈ, dopo il 1909)
Galleria orizzontale
- Mariano Fortuny y Marsal
Pranzo nell’Alhambra, 1872
Olio su tela, 58 × 79 cm
Barcellona, collezione privata - Mariano Fortuny y Madrazo
Busto del padre Mariano Fortuny y Marsal
(bronzo, non datato)
Filippo II in armatura, copia da Tiziano
(tempera su legno, 1891)
Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo Fortuny
Bust of the father Mariano Fortuny y Marsal
(bronze, undated)
Filippo II in armour, copy after Tiziano
(tempera on wood, 1891) - Mariano Fortuny y Marsal
I figli del pittore nel salotto giapponese, 1874
Olio su tela, 44 × 93 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado
© Photographic Archive, Museo Nacional del Prado, Madrid - Mariano Fortuny y Madrazo
Lo studio del pittore a Palazzo Pesaro Orfei
The atelier of the painter at Palazzo Pesaro Orfei
Without data - Tempera su legno / Tempera on wood
Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo Fortuny
119 x 132,5 cm - Mariano Fortuny y Marsal
Musicisti arabi, 1872-1874
Olio su tela, 61 × 98,5 cm
Venezia, Museo Fortuny
© Archivio fotografico Fondazione Musei Civici di Venezia/Claudio Franzini