I Giganti di Mont\'e Prama verso Paestum
Arzachena non è la sola a presentarsi nella vetrina archeologica per eccellenza. Insieme a lei ci saranno guerrieri, arcieri e pugilatori, meglio conosciuti come i Giganti di Mont\'e Prama. Dopo essere passati per le principali città del mondo, dai musei di Berlino Salonicco, Napoli e fino al Palazzo Reale di Genova, la Regione si mette in bella mostra alla XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, in Cilento fino al 30 ottobre.
«Proponiamo una Sardegna come meta del turismo culturale - dichiara l’assessore al Turismo della Regione Sardegna Gianni Chessa - affinché possa crescere l’interesse verso una terra dalla storia millenaria, che ha un patrimonio inestimabile da offrire al visitatore durante tutte le stagioni dell’anno. Ci presentiamo al mondo del turismo archeologico con una sfida che intendiamo vincere».
E in questo confronto all\'interno dello stand non potevano mancare i Giganti di Mont\'e Prama, grazie allo stretto legame tra l\'assessorato al Turismo e la Fondazione nata in questi ultimi anni. Una partnership che andrà ancor di più a valorizzare il patrimonio storico e archeologico regionale. Partecipare a questo evento significa essere consci dell’importanza di un dialogo sui temi dello sviluppo turistico. E il programma prevedrà infatti sabato 29 la Sardegna la conferenza sulla \"Statuaria preistorica in Sardegna e il modello Mont\'e Prama”, con l’intervento del presidente e la direttrice della Fondazione Mont\'e Prama, Anthony Muroni e Nadia Canu, e il direttore del Menhir Museum di Laconi Giorgio Murru.
«Quest’anno - sostiene il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni - l’organismo nato a Cabras nel luglio del 2021 si presenta alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in una veste ancora più strutturata a seguito della recentissima nomina della direttrice. L’obiettivo è quello di promuovere il territorio attraverso incontri mirati a presentare la Terra di Mont’e Prama come modello di sviluppo in un’ottica di turismo globale, all’interno del quale intendiamo posizionarci come meta competitiva, in grado di assicurare un’offerta completa, un’esperienza di viaggio appetibile a livello archeologico, ambientale ed enogastronomico».
Riccardo Lo Re