I gusci delle cozze diventano gioielli e cosmetici
La molluschicoltura, uno dei fiori all’occhiello dell’economia di Olbia, trova nuove strade per creare prodotti che si impongano sul mercato e aiutino a non inquinare. Un progetto sperimentale che si è basato sull’acquisto di un trituratore dei gusci delle cozze, finanziato grazie al progetto coordinato dal Flag Nord Sardegna. L’unico trituratore presente nell’isola, che si trova presso l’azienda “Nuova Olbia Mitili”, capace di macinare gusci di cozze per creare un semilavorato impiegabile in agricoltura e nei processi artigianali, che è stato possibile sperimentare grazie al supporto di Coldiretti Nord Sardegna e dell\'Istituto olbiese “Amsicora”.
Olbia è diventata così una delle protagoniste del programma, per la sua centralità economica nel contesto del nord Sardegna. “La scelta di Olbia, il luogo che ha ospitato l’evento finale del progetto, nasce dal suo ruolo strategico e dall’importanza del comparto della molluschicoltura a livello economico e sociale – sottolinea Benedetto Sechi, presidente del Flag Nord Sardegna -. Da qui nasce il progetto che ruota intorno al concetto di economia circolare, con l’utilizzo dei gusci delle cozze e dei bivalvi per la produzione di prodotti per l’agricoltura, come l’ammendante, tipologia di fertilizzante che migliora la qualità del suolo, capace di riequilibrare il Ph dei terreni nelle colture orticole”.
Molti dei molluschi raccolti dai filari, al momento della pulizia e prima della lavorazione, non sono commercializzabili e possono così essere riutilizzati grazie al trituratore. Il Consorzio dei molluschicoltori di Olbia, non a caso, è partner del progetto. Un altro uso è stato quello sperimentato dagli studenti dell’Istituto professionale “Amsicora” di Olbia per la creazione di collane, orecchini e piccoli utensili.
Le cozze diventano parte del processo di riuso, con i loro gusci e quelli di altri molluschi che possono essere triturati e da rifiuto diventano elemento di un nuovo ciclo produttivo. Il procedimento consiste nel triturare i gusci delle cozze e degli altri molluschi direttamente nello stabulario. I resti vengono così introdotti in contenitori e portati all’istituto Amsicora, dove attraverso l’uso di una stampante tridimensionale e un calco in silicone, i gusci triturati, mischiati a una speciale miscela di resina, diventano la base per creare collane, orecchini ed altra oggettistica. Un uso sperimentale che rappresenta solo una delle possibili varianti, visto che nella Penisola i gusci dei molluschi sono diventati la base, per esempio, per creare speciali barriere contro l’erosione delle spiagge.
Giandomenico Mele