I più bei documentari sulla sostenibilità ambientale
Il tema dedicato alla sostenibilità ambientale è divenuto tra gli argomenti più discussi in questi mesi. L’apice si è toccato con la grandissima manifestazione Fridays for Future, dove migliaia di giovani e studenti sparsi per le varie piazze cittadine si sono uniti per lanciare un grido d’allarme.
“Non c’è più tempo” sostengono i vari partecipanti a questa iniziativa rivolta in particolar modo alle istituzioni governative che, a parer loro, non sembrano dare alcun segnale in merito.
Le critiche non sono mancate, tra chi pensa che questo sia un falso problema, e chi invece non sembra essere convinto del loro impegno a sostegno del pianeta. Il fatto stesso, però, che dei giovani siano riusciti a spiazzare l’opinione pubblica grazie a una manifestazione di quel tipo è comunque un sintomo che una preoccupazione reale esiste. Lo stesso discorso è stato affrontato anche da moltissimi autori cinematografici che, grazie a una serie di documentari interessanti elencati qui sotto, hanno portato alla luce il fenomeno grazie a degli interventi di esperti.
-Punto di non ritorno - Before the Flood
La squadra messa in campo in questo progetto potrebbe bastare a convincere il pubblico. Leonardo DiCaprio (narratore), Martin Scorsese (produttore) e Fisher Stevens (regista) si uniscono per la realizzazione del film Punto di non ritorno - Before the Flood, una produzione National Geographic messa in rete gratuitamente in occasione della sua uscita, avvenuta nel 2016. L’attore americano cerca di spiegare le cause di un fenomeno in questo momento inarrestabile mettendo in campo alcune idee, come ad esempio rendere una società il più possibile ecosostenibile. Nel farlo, non solo andrà direttamente sul campo, visitando dei luoghi dove è possibile attestare problemi come il surriscaldamento del clima, ma andrà anche a intervistare alcune personalità politiche che la pensano (o non la pensano) come lui.
Domani, di Cyril Dion e Mélanie Laurent
-Domani
Domani nasce invece da una pubblicazione uscita sulla rivista Nature nel 2012. Secondo lo studio, la Terra non può più permettersi questo continuo sfruttamento di risorse per il proprio consumo. L’esito nel lungo periodo è che tutto questo possa portare seri danni al pianeta e all’umanità stessa. Per questo motivo, Cyril Dion e Mélanie Laurent (quest’ultima conosciuta in alcuni film come Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino) si sono messi in viaggio alla ricerca di esempi virtuosi da tenere presente per il futuro, suddividendoli in cinque categorie distinte: agricoltura, energia, economia, democrazia e istruzione.
-Una scomoda verità
Anche in Una scomoda verità la scienza entra in primo piano. Il regista Davis Guggenheim mette davanti alla macchina da presa Al Gore, da tempo impegnato in questa lotta per la sostenibilità ambientale. Difficile rimanere impassibili di fronte ai dati proposti all’epoca dall’ex vice-presidente degli Stati Uniti, che non si nasconde nell’offrire uno sguardo di un uomo deciso a voler almeno proporre delle alternative al riscaldamento globale, non essendoci di fatto riuscito direttamente a seguito delle elezioni perse nel 2000. Per questo, ci ha messo la faccia con il solo scopo di mettere in guardia la popolazione mondiale sui rischi che ripetutamente incorre con questo stile di vita.
-A Plastic Ocean
Doveva essere una ricerca di una rara balena blu. Il giornalista Craig Leeson con A Plastic Ocean affronterà invece un discorso ancora più ampio e complesso, come l’abuso di plastica da parte della popolazione. La conseguenza sta purtroppo nelle immagini e nei dati proposti dal documentario, con la spazzatura che, senza fermarsi, si accumula nel mare con un impatto ambientale di grosse proporzioni. Fortunatamente, come si vede nel film, c’è qualcuno che sta intervenendo in questi anni con diversi studi che contrastano l’inquinamento marino, come il progetto Plastic Busters compiuto dall’Università di Siena.Riccardo Lo ReA Plastic Ocean, di Craig Leeson