Il giardino Feng Shui. L’antica arte cinese di far fluire le energie nello spazio
Ph Tiberio FrascariFuoco, Terra, Legno, Acqua e Metallo sono i 5 elementi costitutivi della vita sulla terra. La combinazione di questi elementi regola qualitativamente tutte le mutazioni della vita e della natura e sono alla base della creazione di un giardino Feng Shui.
Il Feng Shui è un’arte millenaria cinese che ha attraversato momenti di gloria e momenti di oscuramento e che oggi gode di nuova fama e grande rispetto sia in Oriente che in Occidente, dove se ne sono riscoperti valori e principi che vengono applicati nella creazione di abitazioni ma anche di importanti palazzi, banche, sedi di uffici, aeroporti, ecc.
Ma un ruolo speciale è occupato dal rapporto del Feng Shui con il verde e la natura, quali cardini della disciplina. Il giardino Feng Shui (dal cinese Feng “vento” e Shui “acqua”) non teme il passare delle mode e il confronto con le diverse culture paesaggistiche, poiché ha un approccio morbido, adattabile a ogni luogo e clima, e il suo obiettivo è offrire un’oasi di bellezza, pace e sostenibilità.
Alla base del Feng Shui si trovano i concetti di Ch’i, Yin e Yang e dei Cinque Elementi, da cui si sviluppano tutte le possibili combinazioni fra natura e architettura. Il Ch’i è l’Energia Vitale e rappresenta la forza dell’energia che genera, trasporta e distrugge la vita, in un moto continuo, ciclico; il suo corretto movimento e distribuzione permettono a noi e a tutta la natura di vivere.
Ph. Ruben Ferraresi
Dal principio del Tao derivano le due forze complementari e opposte dello Yin e dello Yang; queste forze quando lavorano in armonia non generano conflitto, ma sono interdipendenti, in quanto l’una genera l’altra in un movimento continuo. L’interazione di queste forze con i 5 Elementi e il loro ciclo continuo e instancabile generano tutto quanto ci circonda e noi stessi, creando combinazioni sempre diverse e uniche.
La cultura del Feng Shui ha un grande rispetto per la natura e per le sue manifestazioni. Niente viene sottovalutato, nessuna forma animata o inanimata viene danneggiata, nessun elemento naturale viene spostato o eliminato se non è strettamente necessario, addirittura l’erba dei prati viene tagliata poco spesso, e piante e fiori vengono recisi solo in casi eccezionali, non come usanza tipica. Il rispetto per la linfa vitale che circola nelle forme vegetali è considerato al pari del sangue che circola nelle nostre vene, e i poteri curativi e rigeneranti delle piante vengono trasmessi dai cinesi da millenni.
Della natura il Feng Shui non considera solo le forme vegetali, ma tutto l’insieme come in un grande organismo palpitante: l’acqua, i minerali, le rocce, i sassi, le pietre e la sabbia, ecc. Con la stessa attenzione vengono considerati i fenomeni naturali: pioggia, vento, neve, siccità, ecc., e la loro incidenza su un territorio, pertanto vengono sempre osservati prima di costruire uno spazio verde o un abitazione. Il Feng Shui si esprime anche per simboli; è lì che possiamo capire il linguaggio della natura e che possiamo introdurre elementi che rappresentino una forza naturale mancante o debole.
Affinché la permanenza in un giardino Feng Shui sia piacevole è necessario intervenire su una serie di fattori di base, che in modo semplice favoriscano la circolazione dell’energia.
Innanzitutto deve essere un ambiente vario e rigoglioso, che alterni piante decidue e sempreverdi, preferendo specie di provenienza locale.
Senza esagerare nella quantità, verifichiamo lo stato di salute delle piante già presenti. Introduciamo specie nuove, una per volta, considerando il tipo di fogliame e il colore di fiori o frutti, lasciando lo spazio necessario affinché si sviluppino facilmente, e prevedendo l’accostamento con quelle preesistenti. Cerchiamo di privilegiare piante dalle forme rotondeggianti, morbide o alte e slanciate, evitando quelle con spine o foglie aguzze, che creano un’energia negativa (Sha). Le siepi e i cespugli alti possono essere utili per creare una barriera protettiva, ma evitiamo di creare un muro opprimente che isoli troppo l’interno del giardino dall’esterno.
Se dobbiamo realizzare un giardino per una casa creiamo un vialetto di accesso dal percorso sinuoso, evitando una linea retta che punti direttamente alla porta, o nel caso non sia possibile interrompiamo il percorso collocando a metà una fontana, un’aiuola o una panchina. Fontanelle, abbeveratoi e mangiatoie attirano piccoli animali e contribuiscono a vivacizzare e ad aumentare il Ch’i; stessa cosa faranno fiori e piante aromatiche.
È importante in ogni caso avere una veduta d’insieme della zona e di ciò che già esiste; decidiamo se includere nella nostra visuale un particolare naturalistico o architettonico, creando lo spazio tra gli alberi per vederlo e metterlo in rilievo, e se vogliamo escludere una brutta visuale, possiamo farlo creando delle siepi o dei graticci con rampicanti.
La grande varietà di piante che si possono utilizzare non può essere riassunta in poche righe, ma ciò che ci interessa è provare a sviluppare una sensibilità tale da poter individuare anche da soli quali sono le migliori attivatrici del Ch’i per il nostro giardino. È importante utilizzare le specie presenti nelle nostre zone, che racchiudono una forza energetica e una simbologia peculiare. Le piante fiorite sono delle ottime attivatrici del Ch’i poiché uniscono la forza del verde a quella colorata e profumata delle infiorescenze; il Feng Shui preferisce le piante fiorite ai fiori recisi ed è importante nella scelta immaginare l’accostamento a fioritura avvenuta, considerando non solo i colori, ma anche la forma delle foglie e le dimensioni che può raggiungere.
Ph. Tiberio Frascari
Gli alberi per il Feng Shui sono la quintessenza della natura stessa. La loro presenza crea il punto di riferimento in uno spazio verde, genera un micro-sistema, riequilibra le funzioni vitali, assorbe agenti inquinanti e protegge le dimore. Per questo motivo ci sentiamo più rilassati in loro presenza.
Infine, un giardino Feng Shui non ama troppo le simmetrie, poiché l’energia per circolare agevolmente necessita di forme sinuose, morbide, libere, quindi è meglio evitare angoli, spigoli, linee dritte e aggressive. Cerchiamo sempre di bilanciare spazi vuoti e pieni, piante colorate e sempreverdi, superfici lisce e ruvide, pietre, rocce e acqua, in un insieme armonioso, vario, ma non troppo ridondante e soffocante. Lasciamo sempre spazio per un nuovo arrivo, un fiore spuntato da semi trasportati dal vento, un nido fra rami secchi, un pianta ricevuta in dono. Lasciamo che l’energia fluisca, che la natura faccia il suo corso e godiamone tutta la bellezza.
Nathalie Anne Dodd