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Il libanese Nicolas Fattouh si aggiudica il Sardinia Film Festival
13 Dicembre 2021

Il libanese Nicolas Fattouh si aggiudica il Sardinia Film Festival


Una storia profonda e semplice per raccontare il tema dell’invecchiamento. “How my Grandmother became a chair” (Come mia nonna è diventata una sedia) del regista libanese Nicolas Fattouh ha convinto la giuria  del “Gran Premio Sardinia Film Festival” che lo ha premiato. Si è appena conclusa a Sassari la sedicesima edizione del Sardinia Film festival dedicata al meglio del cinema d’animazione. In concorso oltre ottanta opere tra 1200 pervenute da tutto il mondo. A suggellare l\'alto pregio dell\'offerta una giuria d\'eccezione, capitanata da Roberto Perpignani, maestro indiscusso del montaggio cinematografico, e composta da artisti, illustratori, fumettisti, in una trasversalità anche anagrafica: “Una giuria di tutte le età – ha dichiarato il direttore artistico Luca Raffaelli –con personaggi antitetici, che rispecchia la varietà di proposte del programma e, mi auguro, anche quella del pubblico. L\'obiettivo è creare una comunità e far sì che il festival diventi una forma di felicità collettiva”.



Sono stati dieci i riconoscimenti attribuiti e di questi sette sono stati dedicati ai grandi maestri del cinema d’animazione italiano.  Vincitore del Premio Pino Zac per il \"Film ribelle\" è stato, invece il mini musical \"The deceased\" (Il deceduto), nel quale il tema della morte ritorna attraverso un registro comico e a tratti surreale. L’opera è stata realizzata da un uomo e da una donna israeliani, Avishai Simchovitch e Keren Or Zelingher. E proprio le donne sono state tra le grandi protagoniste del SFF, ottenendo cinque riconoscimenti complessivi, tra i quali, quello dedicato a Fusako Yusaki per il “Film che ama la sintesi”, conquistato dall’italiana Milena Tipaldo grazie al suo \"A body” (Un corpo). Ancora corpi ma embrionali nella narrazione intrauterina di \"I call it home\" (Io la chiamo casa) dell\'iraniana Leila Ahang, a cui è stato assegnato il Premio Osvaldo Cavandoli, destinato al migliore “One-person-film”.



Dalla movimentata gestazione all\'affascinante, apparente immobilità di \"Abandoned village\" (Villaggio abbandonato), diretto da Mariam Kapanadze (Georgia), Premio Manfredo Manfredi per il “Film che dà spazio al dubbio”. Un tratto che lega molti autori in concorso al festival artefici di linguaggi espressivi e sperimentali da decrittare come quelli del franco-colombiano Nieto, la cui originalità è stata celebrata dal premio Giulio Gianini per \"Swallow the Universe\" (Ingoia l\'Universo).



Il Premio Bruno Bozzetto per il “Film che ama gli animali e la natura” è andato al greco \"A sensual pill\" (Una pillola sensuale) di Sam3, uno sguardo veloce, suggestivo e impietoso sulle condizioni del nostro pianeta nei giorni della pandemia. Mentre \"Dans la nature\" (Nella natura) del francese Marcel Barelli, una comica narrazione dell\'omosessualità tra le diverse specie della fauna presente nel pianeta, ha ricevuto il Premio Guido Manuli. Di Manuli è stato presentato in anteprima mondiale \"Merry Christmas\", un film di un minuto, cinico e caustico, sul triste Natale a cui molti bambini sono costretti. Nelle ottanta opere in concorso, i verdetti delle commissioni hanno riconosciuto un\'ampia varietà di stili e temi, individuandovi oltretutto – come ha dichiarato il presidente del festival, Cristian Jezdic – “le radici profonde dell’animazione tracciate dai maestri del passato”. Ora si guarda già alla XVII edizione. L’idea – lanciata Carlo Dessì in rappresentanza del Cineclub Sassari, storico organizzatore dell’evento – è quella di “implementare il lavoro fatto quest\'anno, attraverso l’istituzione di un comitato scientifico guidato dai grandi saggi dell’animazione”. La manifestazione è organizzata dal Cineclub Sassari con il sostegno dell\'Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna, la Edison, e la collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, Animayo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.



Davide Mosca


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