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Il miele nella tradizione sarda: usi e benefici
20 Novembre 2020

Il miele nella tradizione sarda: usi e benefici


Il miele in Sardegna fu prodotto a livello locale fin dall’antichità, utilizzato come dolcificante e come rimedio naturale, ma fu nel Medioevo che la sua produzione aumentò grazie ai monasteri che sorsero nell’isola. I monaci infatti erano soliti allevare le api e portarle nei così detti ortos des abes, aree aperte lontane dall’inquinamento e ricche di vegetazione da cui gli insetti potevano raccogliere polline indisturbati. I monaci quindi ricavavano il miele fortemente aromatizzato per impiegarlo a scopo medico, per la chiarificazione dei vini o per la produzione di dolci. La cera, invece, veniva impiegata per la creazione, tra le altre cose, di candele.



Il miele di corbezzolo sardo


Peculiarità del prodotto sardo è poi il suo sapore leggermente amaro, rimasto a lungo un mistero e che si scoprì poi essere il risultato della raccolta di polline dalle piante di corbezzolo presenti in grandi quantità nel territorio.



Oggi i mieli rinomati e tipici dell’isola sono diversi quanto i sapori che racchiudono: si va dal classico millefiori al miele di sulla, ricco di vitamine e sali minerali, fino al miele di cardo ed eucalipto, quest’ultimo rinomato per le sue proprietà balsamiche.



I benefici del miele


Sebbene questo prodotto sia conosciuto soprattutto per la sua bontà unica che lo rende una pietanza versatile e spesso pregiata, ancora oggi i suoi benefici sono largamente noti e anticamente, proprio per le sue proprietà benefiche, veniva utilizzata come rimedio naturale. Ecco che infatti il miele viene spesso impiegato come piacevole rimedio naturale contro le infiammazioni, l’influenza o il raffreddore, nonché considerato da molti un efficace antibatterico e depurante.



Il suo uso in cucina è ancora oggi vasto e invitante: lo si può usare nell’impasto dei dolci come vuole la tradizione o come accompagnamento a pietanze salate.  Il  miele di corbezzolo per esempio diventa, per il suo sapore tendente all’amaro, un ottimo accompagnamento a formaggi locali stagionati come il pecorino o a dolci peculiari come la seadas sarda, mentre quello di cardo si può abbinare ai sapori decisi dei formaggi più piccanti della tradizione.


Benedetta Piras
Credits

Immagine di copertina



  • Angello Pro da Unsplash


Foto



  1. Danika Perkinson da Unsplash


  2. Roberta Sorge da Unsplash


  3. Dolci sardi: Cristiano Cani on Flickr, CC BY 2.0


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