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Il padel, la disciplina che unisce sport e divertimento
27 Ottobre 2020

Il padel, la disciplina che unisce sport e divertimento


Il padel è lo sport delle seconde occasioni. Per chi ci ha provato, con risultati poco confortanti, a giocare a tennis a livello amatoriale; e per chi vuole, dopo diversi tentennamenti, provare una nuova disciplina sportiva. Non che questo voglia banalizzarlo. Dopo una partita al Cervo Tennis Club a Porto Cervo, di certo la prima cosa che vi verrà in mente è di idratarvi e di buttarvi direttamente in doccia.



Del resto, deriva dal tennis, che mette insieme concentrazione, fatica, e precisione di tiro. Tre aspetti che valgono anche per il padel, che non va minimamente sottovalutato. Ma c’è un particolare in più che lo rende unico. Il campo diventa parte attiva di questo sport, grazie alle sponde posizionate ai lati del campo. Lo scambio non si conclude nel momento in cui la palla tocca una delle quattro pareti, ma fornisce al giocatore l’assist per continuare e, si spera, vincere. Per questo, il padel è uno dei giochi capaci di combinare la disciplina (il DNA del tennis moderno) con lo svago e, perché no, la leggerezza di una partita tra amici.



La storia


Ma dove ha inizio questo sport? Dal Messico. Precisamente dentro l’abitazione di Enrique Corcuera, che nel 1969 decise di creare un campo da tennis da usare insieme alla sua famiglia. I problemi non mancarono, ma lui seppe subito trasformarli in opportunità. I muri che circondavano l’area di casa erano degli ostacoli se si voleva realizzare un campo da tennis regolamentare, ma l’uomo, insieme alla moglie, non volle sentire ragioni. Il campo andava fatto. Più piccolo, vista la mancanza di spazio; e con le barriere esterne a fare da cornice. Piccoli tasselli, verso un progetto più grande, basato su regole ben precise e sui valori alti dello sport, come la partecipazione, l’impegno e il rispetto dell\'avversario.



Il Padel sta conquistando in lungo e in largo. Ha cominciato con l’America Latina, approdando poi in Europa sui campi spagnoli. In Italia è diventato popolare negli ultimi anni, arrivando a toccare più di 1200 aree di gioco, delle quali più di 200 indoor.      



Il regolamento


Regole semplici, ma fondamentali per questo sport. La prima da evidenziare riguarda la novità del Padel, i muri che limitano il campo di gioco lungo 20 m e largo 10 m. Le sponde, alte 3 m, sono formati da una griglia metallica, posizionata generalmente vicino alla rete. Il resto è invece coperto da delle lastre di vetro. Chi serve deve prima far rimbalzare la palla. Dopodiché, la traiettoria di battuta deve seguire la diagonale del campo. L’avversario non può rispondere subito di “volèe” al primo scambio, così come non può buttare la palla verso il muro opposto senza rimbalzo. Il giocatore, dopo che la palla ha toccato l’area di gioco, può respingerla direttamente nell’area avversaria o usando le proprie sponde per mandarla oltre la rete. Il punto viene dato solo quando la palla viene fatta rimbalzare due volte.   



Dove praticarlo


Il Cervo tennis Club di Porto Cervo offre le sue strutture ai clienti che voglio scoprire il gioco del padel. La struttura è da questo punto di vista un’eccellenza dello sport, guardando alle tradizioni e alle novità del momento. Il padel si è consolidato nel tempo regalando soddisfazioni agli atleti esperti e a quelli alle prime armi. È il bello di questo gioco, perché offre a tutti l’occasione di sperimentare e di divertirsi in compagnia. Come dimostrato nella scorsa edizione del Porto Cervo Star Tennis Classic, che si è tenuto proprio al Cervo Tennis Club. Lì si sono visti i grandi volti del tennis mondiali del passato e del presente: Sergi Bruguera, vincitore di due Roland Garros; Felix Mantilla, tra i pochi ad aver sconfitto Roger Federer in una finale (era il torneo di Roma del 2003); e Dinara Safina, medaglia d’argento alle olimpiadi di Pechino 2008.


Per il padel, si sono invece esibiti Marta Marrero, Alejandra Salazar (numero 1 e numero 3 al mondo nel ranking femminile) e Fernando Belasteguin (numero 7 della classifica maschile).



Riccardo Lo Re


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