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Il Piero o la ricerca di una felicità
2 Dicembre 2022

Il Piero o la ricerca di una felicità


Simone Tempia presenta la sua ultima opera a Book City Milano, Il Piero o la ricerca di una felicità. Poi in un tour frenetico lo vedremo il 25 novembre a Villacidro, il 26 a Sassari alle ore 18.30 presso l\'Hotel Vittorio Emanuele a presentare in quel suo singolare, personalissimo modo di dire verità che sono sotto gli occhi di tutti ma che tutti non vedono. In un evento parte del ricchissimo calendario organizzato da Il Club di Jane Austen Sardegna - Circolo Letterario Femminile, in occasione del Dicembre letterario, qui in collaborazione con Libreria Azuni.


Nella quarta di copertina de Il Piero o la ricerca di una felicità è Bruno Bozzetto, famoso animatore e regista, a scrivere: «Un libro divertentissimo, pieno di trovate, di idee, di gag, di poesia e di intelligenza.» E in fondo il titolo scelto da Simone Tempia vuole essere un tributo a quel Signor Rossi che, nato dalla creatività di Bruno Bozzetto, cercò a suo tempo, anche lui come il Piero, di carpire felicità ma con l’articolo determinativo.


Simone Tempia classe 1983, scrittore, autore, creativo, è anche uno dei volti di Lingo su La7; nel gioco a premi che ha per centro le parole, quello di Simone Tempia sembra un ruolo in uno spazio troppo piccolo rispetto alle capacità di imprimere emozioni che lo scrittore mostra nei live delle presentazioni dei suoi libri. Perché sono incontri affollatissimi che si concludono con lunghe code per riuscire ad ottenere una firma con dedica elegantemente personalizzata.


Alla ribalta dal 2014 quando ha lanciato la pagina Vita con Lloyd, che ha rapidamente conquistato migliaia di fedeli lettori e ha ispirato i libri Vita con Lloyd, In viaggio con Lloyd, Un anno con Lloyd e Una nuova vita con Lloyd, l’autore sembra spostare una massa di pensiero che dai social si trasferisce per grandi numeri nelle librerie d’Italia.



I suoi lavori, tutti editi da Rizzoli Lizard, come la sua raccolta di fiabe Storie per genitori appena nati, sono oggetto di attenzione di diverse strutture destinate alla cura e di numerose tesi di laurea, mentre si affacciano ai problemi di ogni giorno con ironia e garbo cercando di scovare una sempre lieve via d’uscita. È stato presentato a Milano al Mercato Centrale da Micol Beltramini, fumettista e scrittrice che del libro spiega «Simone me l\'ha mandato in un mio momento di discreta palude della tristezza, e come prima cosa mi ha fatto ridere, che non è né poco né scontato; nel suo Piero ci identifichiamo tutti: per essere felice gli mancano un lavoro migliore, una forma fisica più degna, una vita sociale più brillante, e mille altre cose piccole e grandi; per rincorrerle il Piero butta all\'aria tutto quello che ha, infilando disfatta dopo disfatta in una spirale tragicomica di fantozziana memoria; e cosa c\'entra tutto questo con l\'amore? Chiederanno forse i miei piccoli lettori; be\', punto primo, l\'amore c\'entra sempre; punto secondo, bisogna sbagliare un sacco di volte, a volte in modo spettacolarmente stupido, per imparare l\'amore cos\'è - e baciarsi i gomiti, di conseguenza.»


Questo autore ha la rarissima abilità di sondare il profondo dell’animo umano e di esprimerlo con leggerezza incantando con giochi di parole e l’arguzia di una lucidità che dirompe; poi costruisce architetture in cui amore ed ironia si toccano e ormai sei nel gioco.


«Non c’è niente di più adatto a generare inferni in terra dell’incontro tra buona volontà, scarsa lungimiranza e smisurato orgoglio. Il Piero è dotato di tutti e tre.» Piero Marchese, nobile solo nel cognome e nelle intenzioni, è un precario a tempo indeterminato. Ha una moglie molto pragmatica, Betta, e una figlia con un nome che dice tutto: Maria Attila. Anche se ha sempre avuto la testa a posto (o forse proprio per questo motivo), il Piero si sveglia ogni giorno con la sensazione che per essere felice gli manchi qualcosa: un lavoro migliore, una mentalità più aperta, una vita sociale sfavillante... Desideri e miraggi che lo portano a rovinarsi l’oggi inseguendo un domani che, in realtà, non gli piace nemmeno. Nelle disavventure di questo Marcovaldo contemporaneo, illustrate dall’autore teatrale Marco Paolini, Simone Tempia scava alla radice delle nostre insoddisfazioni e ci racconta la commedia degli errori che chiamiamo vita. Sempre Bruno Bozzetto dice «Leggerlo è stato come aprire una scatola di fuochi d’artificio che mi sono improvvisamente esplosi sulla testa. Mi ha riportato alla memoria il grande Guareschi e il Fantozzi di Paolo Villaggio, ma con un oceano di ricercatezza e raffinatezza in più. Era da molti anni che non ridevo da solo ed è stato meraviglioso ricominciare a farlo con il Piero.»



Tira dritto ma sotto i baffi Simone non sorride e, mentre esorta i lettori a volere bene al suo Piero, confessa di avere paura: il pubblico, travolto dall’autenticità dell’uomo che sta nei panni dello scrittore che per lungo tempo riesce a scalare e a rimanere in equilibrio sulle cime scivolose delle classifiche di vendita, farà ancora una volta il tifo per il Tempia pensiero.


«Quando ho chiesto a Marco Paolini di illustrare il mio libro coi suoi disegni è stato subito un sì» - dice Simone Tempia, e quando gli chiedono se il suo Piero sarà oggetto di sceneggiature teatrali risponde «Ne sarei onorato, così come sono stato colpito dal consenso di Paolini ma penso che le cose accadano inaspettatamente, come la pioggia.»


Anna Maria Turra


Credits


  • disegni Marco Paolini


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