Il riflesso della realtà
Giochi prospettici. False prospettive. Arte come costruzione matematica che guarda alle scienze, alle nuove discipline, a Freud e Jung. E alla scuola pittorica italiana del Rinascimento. O venature psichedeliche. Sono i lavori di Maurits Cornelis Escher, il geniale artista olandese che con i suoi lavori e le sue creazioni ha influenzato le generazioni successive che hanno “sfruttato” le sue intuizioni nelle copertine di dischi nei fumetti, nella pubblicità e perfino nel cinema e nella televisione.
Relatività (1953), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche che hanno reso celebre Maurits Cornelis Escher (1898-1972) e che saranno esposte in una grande antologica - dal 18 dicembre 2019 al 7 giugno 2020 - al Salone degli Incanti ,nata dalla collaborazione tra il Comune di Trieste e Arthemisia e sostenuta da PromoTurismo FVG (Friuli Venezia Giulia) e Generali Valore Cultura e in collaborazione con M.C. Escher Foundation, curata da Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti di Escher al mondo.
In mostra, 200 opere e tutti i capolavori di “Mauk” - come era affettuosamente soprannominato Escher da familiari e amici - e per la prima volta, accanto alle opere più conosciute dell’artista, sarà possibile ammirare la serie I giorni della Creazione, sei xilografie che raccontano la Creazione del Mondo. Il genio di Escher, artista scomparso nel 1972, e uno dei ‘grandi artisti’ celebrati a livello mondiale ha determinato un linguaggio unico fatto di mondi immaginari, essenzialmente mondi impossibili, in cui confluiscono arte, matematica, filosofia, ed altro ancora, diventando oggetto di culto degli anni Settanta e di interesse tra aficonado e appassionati, oltreché nella cultura underground.
Il successo di massa arriva negli anni ‘90 quando il suo nome diventa sempre più noto e intercettando così una fascia di pubblico sempre più ampia. Escher nasce nel 1898 in Olanda a Leeuwarden e muore nel 1972 a Laren. Incisore e grafico è indissolubilmente legato alle sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte, che creano costruzioni impossibili, oniriche esplorazioni dell\'infinito e assurde, all\'apparenza, ma perfettamente logiche, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti, mondi unici, immaginifici e impossibili.
Le sue opere sono amate da scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale dei poliedri, distorsioni geometriche e interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, con lo scopo di ottenere effetti paradossali. Nel 1922 visita per la prima volta l’Italia, dove poi visse per molti anni, visitandola da nord a sud rappresentandola in molte sue opere e dove, durante un viaggio in Campania incontrerà, il 31 marzo 1923, all\'Hotel Toro di Ravello, Jetta Umiker, una giovane svizzera appassionata di pittura e disegno e figlia di un banchiere, che l\'anno dopo diventerà sua moglie.
La coppia inizia così una vita dedicata all\'arte in cui ogni viaggio diventava fonte di piacere e ricerca, come, ad esempio, la sosta a Granada con la visita all\'Alhambra complesso palaziale moresco i cui interni sono ornati con arabeschi e motivi grafici ricorsivi che gli stimolarono nuove possibilità grafiche. Viaggi che si svolgevano soprattutto via mare, perché come spiegò Escher: «non esiste nulla di più affascinante del mare. Sul ponte di prua di una piccola nave, da solo, i pesci, le nuvole, il gioco sempre mutevole delle onde, i cambiamenti continui del tempo porta alla scoperta di nuove idee e sensazioni».
Viaggi che talvolta, potevano creare situazioni non proprio piacevoli, come, per esempio a Cartagine, dove fu imprigionato perché creduto una spia da un poliziotto locale che stava cercando di penetrare i segreti delle strutture difensive nazionali, Escher, in realtà, stava semplicemente disegnando le vecchie mura della città che serpeggiano sui colli.
Il malinteso, tuttavia, rischiò di finire in tragedia quando Escher fu condotto in prigione: «Giù, al porto, echeggiava la sirena del piroscafo sul quale Escher si era imbarcato - rammentava l\'amico matematico Bruno Ernst, presente al fatto - il capitano aveva già dato il segnale di partenza. Jetta corse avanti e indietro tra la nave e la stazione di polizia per cercare di ottenere la liberazione de marito». Escher riuscì poi a tornare in tempo sul piroscafo, senza però i preziosi disegni, che gli furono requisiti e mai restituiti.
Quello che contraddistingue la tematica fondamentale dell\'arte escheriana è la compenetrazione tra due mondi differenti.
In altre parole, Escher spesso si divertì a esplorare le possibilità della visione e a progettare composizioni che, nonostante i limiti fisici imposti dalle dimensioni del supporto, si dilatano ed evocano simultaneamente due mondi differenti.
«L\'uomo è incapace di immaginare che in qualche punto al di là delle stelle più lontane nel cielo notturno lo spazio possa avere fine, un limite oltre il quale non c\'è che il \"nulla\". Il concetto di \"vuoto\" ha per noi un certo significato, perché possiamo almeno visualizzare uno spazio vuoto, ma il \"nulla\" nel senso di \"senza spazio\" è al di là delle nostre capacità d\'immaginazione. È per questo che da quando l\'uomo è venuto a giacere, sedere, stare in piedi, a strisciare e camminare sulla terra, a navigare, cavalcare e volare sopra di essa (e lontano da essa), ci siamo aggrappati a illusioni, a un al di là, a un purgatorio, un cielo e un inferno, a una rinascita o a un nirvana, che esistono tutti eternamente nel tempo e interminabilmente nello spazio». Contemporaneamente all’arrivo della mostra, a partire dal 16 dicembre, Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema, presentano nelle sale cinematografiche italiane il primo docufilm dedicato alla figura dell’artista olandese: Escher-Viaggio nell’infinito.
Fabio Schiavo
Mostra Escher
Salone degli incanti, Riva Nazario Sauro 1, Trieste
Dal 18/12/2019 al 7/6/2020
Orario apertura
Da Lunedì a Domenica dalle ore 9.30 alle ore 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Martedi 24 dicembre 9,30 - 17,30
Mercoledì 25 dicembre 15,30 -19,30
Martedi 31 dicembre 9.30-17.30
Mercoledi 1 gennaio 12,30-19.30
Biglietti Intero € 14,00 Audioguida inclusa
Ridotto € 12,00 Audioguida inclusa
Informazioni e prenotazioni T. + 39 040 982831
Sito https://www.mostraescher.it/
Cretits
Immagine di copertina
- Maurits Cornelis Escher, frammento di Metamorfosi II, 1939, Xilografia, 19,2x389,5 cm
Collezione privata, Italia,All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company. All rights reserved
Gallery verticale
- Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Litografia, 31,1x21,3 cm, Collezione privata U.S.A., All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company The Netherlands. All rights reserved
- Maurits Cornelis Escher, Autoritratto, 1929, Litografia, 26x20,3 cm, Collezione privata, Italia, All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company The Netherlands. All rights reserved
- Maurits Cornelis Escher, Tempio di Segesta, Sicilia, 1932, Xilografia di testa, 32,2x24,2 cm
Collezione privata, Italia, All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company The Netherlands. All rights reserved
Gallery orizzontale
- Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, Aprile 1956, Litografia, 25,3x33,9 cm, Collezione privata, Italia, All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company. All rights reserved
- Maurits Cornelis Escher, Relatività, 1953, Litografia, 27,7x29,2 cm, Collezione privata, Italia, All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher, Company. All rights reserved
- Maurits Cornelis Escher, frammento di Metamorfosi II, 1939, Xilografia, 19,2x389,5 cm
Collezione privata, Italia,All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company. All rights reserved