Il sassarese sarà una vera e propria lingua riconosciuta
La lingua sassarese avrà un suo riconoscimento istituzionale. A certificarlo qualche giorno fa la Regione Autonoma della Sardegna che ha approvato il progetto del Comune di Sassari per costruire una normativa ortografica standard della scrittura sassarese. Una svolta storica che arriva a sedici anni dalla standardizzazione del sardo scritto approvata dalla Giunta regionale nel 2006 con la nascita della Limba Sarda Comuna. L’incarico è stato affidato all’Istituto Camillo Bellieni di Sassari che da decenni si occupa di attività di promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda.
Il team di esperti del settore è già stato formato con la presenza di Mario Lucio Marras (specialista lingua sassarese), Michele Pinna (supervisione attività progettuali), Maria Doloretta Lai (organizzatrice culturale) e Maurizio Virdis (linguista). L’obiettivo sarà quello di ultimare i lavori nell’ottobre di quest’anno e i tecnici potranno avvalersi di fonti autorevoli, come gli scritti di Pompeo Calvia, Salvator Ruiu, Cesarino Mastino e Gildo Motroni senza trascurare l’esame di dizionari come quelli di Giosuè Muzzo, Giampaolo Bazzoni e Vito Lanza. Fondamentale poi sarà il supporto della “grammatica” di Giampaolo Bazzoni o la sua raccolta dei modi di dire intitolata “Pà modu di dì”.
Economicità, funzionalità e razionalità fonetica saranno, invece, i pilastri sui quali basare il nuovo standard ortografico. Il riconoscimento del sassarese rientra all’interno di un progetto più ampio di standardizzazione di altre lingue presenti in Sardegna come il gallurese e il tabarchino. A fare da stella polare della ricerca ci sarà sempre la Limba Sarda Comuna, in particolare le metodologie già utilizzate e sperimentate per arrivare al riconoscimento definitivo. L’intero impianto, infine, sarà ispirato alle logiche linguistiche moderne tenendo conto sia della linguistica de Saussuriana sia degli usi pragmatici della lingua. “In un’apposita tabella verrà scandito il repertorio grafematico che si ritiene più consono – ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be – per rappresentare i suoni distintivi della lingua sia dal punto di vista grafico sia da un punto di vista fonematico, quindi sia la pronuncia dei suoni sia la rappresentazione grafica in base alle norme sancite dall’alfabeto fonetico internazionale. Contestualmente si costituirà un corredo di convenzioni ortografiche e regole di pronuncia dotato di un ampio spettro esemplificativo, valido nel territorio sassarese sia da un punto di vista geografico che semantico”.
Davide Mosca