Il successo dal 1800 a oggi

Dietro ogni loro dolcino c’è un racconto, una ricetta tramandata in famiglia, un ricordo legato a un evento o più proustianamente strettamente collegato a un sapore antico che rievoca giornate di festa in paese. Sono le prelibatezze sfornate dal laboratorio artigianale di Rau, a Berchidda, un piccolo Paese gioiello alle pendici del Limbara. Famoso per il Time in Jazz e Paolo Fresu, ma senz’altro anche per questa attività. Il profumo di questi dolci sfrontai dal laboratorio invade le vie strette e in salita del centro della cittadina gallurese e il cui sapore autentico si trova ormai sulle tavole dell’intera isola e non solo. La storia dell’azienda dolciaria Rau parte dalla fine dell’Ottocento con una bottega di generi alimentari di prima necessita e Antonio Rau, capostipite della famiglia, dietro il bancone a pesare legume, spezie e farine; e arriva ai giorni nostri, con un’attività che ha virato sull’arte dolciaria negli anni Sessanta e che non smette di sperimentare e raccogliere successi. Amaretti, tilicas, pan e saba, papassine, e poi ancora i sospiri di pasta di mandorle insaporiti con il mirto, le arance e i limoni, e le ciccioneddas fatte di frolla ripiena, diventate un simbolo della produzione Rau. Ma se i dolci della tradizione sarda sono il cavallo di battaglia indiscusso della famiglia Rau, a segnare una svolta e dare lo slancio verso nuovi mercati è stata la decisione recentemente di creare dei panettoni salati. Affiancati a quelli dolci prodotti nel periodo natalizio e contenenti i sapori dell’isola come i fichi e le arance candite, quelli salati sono uno scrigno di bontà che parla in lingua sarda: un gusto di mare, con acciughe, carciofi sottolio e pecorino, e uno di terra con salame sardo, pomodori secchi e formaggio. Una novità che non è strano trovare proposta nei migliori lounge bar della Costa come ricco aperitivo.

Antonella Brianda