Imago Mundi, i nuraghi e l’Unesco
I nuraghi non smettono di rafforzarsi. Lo hanno fatto col tempo servendosi della forza della natura della Sardegna. Negli ultimi giorni, però, l’uomo ha deciso di compiere un passo in più verso una valorizzazione di tutto il patrimonio nuragico. Imago Mundi, l’organizzazione che si occupa dell’evento Monumenti Aperti, è solo l’ultimo degli enti che sostengono l’iniziativa de La Sardegna verso l’UNESCO, un’associazione che sta puntando alla nomina di questi complessi nuragici nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Fino ad ora l’unico rappresentante è Su Nuraxi, a Barumini, ma l’obiettivo è comprendere gli oltre 6 mila siti archeologici presenti in Sardegna.
Imago Mundi, preservare i monumenti sardi
Questo accordo servirà a dare maggiore risalto a questo progetto. Che, nei prossimi giorni, si tradurrà in una manifestazione «dedicata alla valorizzazione delle specificità architettoniche, di insediamento e infrastrutturali del patrimonio culturale nuragico della Sardegna e della sua storia». Le date ancora non sono state svelate, ma l’intento è di trasmettere la lunga esperienza maturata sul campo nelle varie edizioni di Monumenti Aperti, che dal 1997 ha sempre permesso un accesso esclusivo di beni culturali spesso irraggiungibili. E i risultati di questa promozione di territorio ha portato un grosso riconoscimento a Imago Mundi: il Premio dell\'Unione Europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards.
Le parole di Michele Cossa
Questo accordo, secondo le parole di Michele Cossa, il Presidente di La Sardegna verso l’UNESCO, sarà l’inizio di un lungo viaggio che farà conoscere la regione in tutto il mondo. «Accogliamo con estremo favore un altro importante partner che camminerà con noi verso l’Unesco. Le competenze maturate nel corso degli anni da Imago Mundi saranno il miglior alleato per portare avanti una battaglia condivisa a tutti i livelli e capace di mettere in moto un meccanismo virtuoso che porterà, in prospettiva, a nuove forme di sviluppo economico per la Sardegna».
Le altre istituzioni in difesa dei nuraghi
Questo obiettivo (si saprà tutto il 31 marzo) è possibile solo se si mettono in campo tutte le forze istituzionali. L\'associazione La Sardegna verso l’Unesco si sta servendo dell’appoggio della Regione, il Distretto Aerospaziale della Sardegna e del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (CRS4), che con la piattaforma Nurnet sta restituendo al pubblico una mappatura accurata dei complessi archeologici regionali. Di recente si sono unite altre importanti associazioni del territorio come il FAI Sardegna e la Fondazione Sardegna Film Commission, che sottolineano l’importanza di una visione più che mai trasversale rispetto a questi monumenti. I nuraghi, da questo punto di vista, hanno convinto tutti, creando una sinergia mai vista fino ad ora e avvalendosi di ogni strumento possibile, dalle nuove tecnologie alle conoscenze raccolte in oltre 25 anni di attività, come nel caso di Imago Mundi.
«Salutare il 2021 con l\'adesione a un\'iniziativa importante come La Sardegna verso l’Unesco - conclude il presidente Massimiliano Messina - è per la nostra organizzazione fonte di energia e speranza, a dispetto della emergenza sanitaria con le cui difficoltà siamo ancora costretti a confrontarci. E la civiltà nuragica con il suo patrimonio archeologico rappresenta per la comunità sarda un potente mezzo di identificazione con le proprie radici. Essere parte di un progetto che mira al definitivo riconoscimento internazionale del suo inestimabile valore, dentro una rete di partenariato composita e molto qualificata, non può che significare per noi un\'ulteriore spinta e stimolo».
Riccardo Lo Re