In Sardegna un’intera filiera dedicata alla birra
Un’intera filiera produttiva sarda per la birra artigianale. È questo l\'obiettivo delle 18 aziende che fanno parte del Consorzio di Promozione e Tutela della Birra Artigianale Italiana da Filiera Agricola. Un gruppo che mira a un sistema virtuoso circolare in modo da tracciare il prodotto che parte dal malto e dai cereali coltivati nell’isola e pronti per essere trasferiti ai birrifici sardi. Partendo dall’idea che lega questo modello di produzione cerealicola isolana con le imprese artigianali, si è cercato di trovare il supporto delle principali realtà della Sardegna nel corso dell’incontro organizzato da Coldiretti Sardegna che ha coinvolto sia il Consorzio Birra Italiana che la cooperativa Isola Sarda che raggruppa 23 cerealicoltori isolani. Insieme a loro anche i birrifici artigianali, i produttori di malto e quelli di luppolo dell’isola a creare la giusta sinergia e coesione in modo da trovare una soluzione condivisa.
I numeri del resto parlano chiaro. In Sardegna ci sono 40 i birrifici che che ci deliziano con i loro prodotti artigianali. Nel solo 2022 i membri del Consorzio hanno prodotto circa 10 mila ettolitri di birra utilizzando circa 2 mila quintali di malto. Cifre che devono destare interesse e che devono servire come punto di partenza per una collaborazione futura attraverso un programma comune. Produttori di cereali e titolari dei birrifici hanno infatti concordato sulla necessità di fare filiera per rafforzare il settore della Sardegna, anche seguendo la formula creata dalla stessa cooperativa Isola Sarda che sta portando importanti benefici ai propri soci. «Abbiamo iniziato con il settore cerealicolo e attivato un progetto di filiera precursore di questa idea progettuale che oggi proviamo a lanciare – sottolineano il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e il direttore, Luca Saba – proprio dal nostro progetto Solo Sardo abbiamo avuto già ottimi risultati e da qui si può partire per costruire un nuovo percorso che possa essere il volano che aiuti i due settori a crescere».
Presente anche il direttore del Consorzio Birra italiana, Carlo Schizzero che ha spiegato nel dettaglio le attività portate avanti dall’associazione. «Stiamo portando avanti dei progetti che prevedono una selezione genetica tutta italiana e un modo innovativo per raccontare l’italianità del prodotto – conclude Schizzerotto – facendo sistema otteniamo enormi vantaggi economici che da soli non si ottengono e il Consorzio nasce proprio per superare le asimmetrie che vedono i piccoli produttori e non si mettono d’accordo a fronte di grandi produttori che inglobano tutto il mercato – conclude – nostro obiettivo è quello di restituire un’identità italiana alla birra artigianale con valori non emulabili dalle grande industrie e possiamo farlo anche in Sardegna».
Riccardo Lo Re