In sella alla bellezza tra spiagge e graniti
L’ultimo ciclista d’eccezione sulle strade sarde, in ordine di apparizione, è stato Linus, che ha scelto l’isola per le ultime tappe del suo Tour de Fans a fine giugno. Ma prima ancora, da queste parti, erano passati i professionisti del Giro di Sardegna, nel 2011, col traguardo di via a Stella Maris, a Porto Cervo, e il Giro d’Italia, sei anni dopo, quando le immagini delle strade panoramiche galluresi, riprese dall’alto, fecero il giro del mondo. Straordinario spot turistico per un territorio che non ha comunque bisogno di presentazioni. Gli appassionati della bici lo sanno: chi opta per un viaggio su due ruote da queste parti è destinato a scoprire una Costa Smeralda diversa, che è mare ed entroterra ma da un altro punto di vista.
C’è chi la preferisce in bassa stagione, per poter ammirare in intimità il granito scolpito dal vento e le foreste di sughero, e poi riposarsi in spiagge bianche e cale solitarie. Ma tre le vie più gettonate dai cicloturisti tra Olbia e Santa Teresa Gallura, d’estate come d’inverno, la panoramica che porta a Porto Cervo, con sosta e selfie obbligato davanti alla roccia simbolo della Costa Smeralda, è un must.
Più all’interno, c’è chi predilige il giro ad anello che passa per San Pantaleo, si dirige verso Arzachena e, poi, verso Cannigione, procedendo per Baja Sardinia e Porto Cervo. L’alternativa, al bivio per Cannigione, è la strada che porta a Capo d’Orso e a Palau, ma anche la tappa di Arzachena non delude. Al contrario: tralasciando la cittadina e pedalando su strade secondarie, poco battute dalle automobili, è possibile raggiungere il complesso nuragico de La Prisgiona, località Capichera. Una variazione sul tema del viaggio prima di rimontare in sella e riprendere le strade della Costa Smeralda.
Ilenia Giagnoni