La bambola metropolitana di Balossa
Anche l’ultima Milano Fashion Week, innovativa e proiettata al futuro come non mai, si è confermata per l’impegno verso una moda sostenibile, grazie al contributo della Camera Nazionale della Moda Italiana. WHITE, la vetrina internazionale della moda contemporary che si è tenuta presso SuperStudiopiù, riferimento culturale per una generazione di stilisti, designer e artisti, è stata il palcoscenico della nuova collezione Spring Summer 2020 di Balossa.
Indra Kaffemanaite, la giovane stilista del brand Balossa, ha sottolineato che il mondo della moda si sta muovendo seriamente verso la pratica del riciclo, e che i consumatori sono sempre più attenti a cosa comprano: “La moda è realmente tossica, i vestiti in circolazione sono secondi solo al petrolio quanto a inquinamento, non a caso gli oceani si sono trasformati in isole di plastica che finiscono per uccidere tutto l’ecosistema. Otre alla plastica non dimentichiamo l’inquinamento chimico prodotto dalle fabbriche, quello dei pesticidi nei campi di cotone, lo spreco di acqua ed energia che impattano sul riscaldamento globale. E poi le fibre... il poliestere emette più CO2 del cotone e si smaltisce con difficoltà, le fibre sintetiche, come il nylon, l’elastan e il poliestere hanno gli effetti peggiori sull’ambiente, in quanto materiali plastici che derivano dal petrolio; la viscosa, molto comune perché ha un effetto simile alla seta ma a prezzi decisamente più bassi, viene ricavata dalla cellulosa, e il suo processo produttivo è altamente inquinante.
In totale linea con le tendenze del momento la nuova collezione di Balossa celebra l’amore per i tessuti naturali, la sostenibilità e l’ambiente: il brand impiega tessuti che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati e che utilizza fibre naturali, e in questa collezione largo spazio è stato riservato al cotone organico, che dona ai pannelli leggerezza e trasparenza, e alle stampe prive di coloranti chimici.
La bambola, simbolo dell’infanzia femminile, è la protagonista di questa nuova collezione, che con la sua soavità e leggerezza conduce in un mondo intriso di memorie fanciullesche e di emozioni intime ma reinterpretate in chiave pop.
Ispirandosi proprio a una bambola ritrovata in un armadio della città vecchia di Lviv, in Ukraina, la stilista Indra Kaffemanaite popola la nuova collezione di capi semplici e raffinati, di forme scomposte e ricomposte in pannelli e strisce di trasparenze, quasi ali in volo, disegnando una silhouette geometrica che prende spunto dalle tendenze street per rendere contemporaneo un concetto stilistico che va oltre il tempo e la stagionalità, armonizzando l’apparente contrasto fra innovazione contemporanea e reminiscenze classiche.
Questa interpretazione colta della moda trova la sua espressione perfetta in tessuti tagliati a vivo, orli sfrangiati, sensuali vigogne grigie e importanti colli di camicia. Le gonne asimmetriche giocano sulle gambe nude, i pantaloni con enormi revers fanno il verso ai fiori di calla, e poi spolverini irriverenti senza maniche e tubini neri sono accumunati da una divertente e versatile eleganza.
Bianco e nero, luce e ombra riflettono i momenti della giornata e si alternano sulla passerella in un gioco modulare fronte-retro che ribalta il concetto di completo giacca-pantaloni e di abito elegante, grazie all’insolenza dei pantaloni e delle gonne a taglio vivo, quasi un lavoro non-finito, il vero leit motiv della collezione. Per completare questa incursione nell’infanzia e nella geometria, il capo iconico di Balossa, la camicia bianca immacolata, prende luce e ombra dai tagli e accoglie sulle maniche romantiche frasi d’amore…
Nathalie Anne Dodd