La Botanica di Leonardo – Per una nuova scienza tra arte e natura
E venite o omini a vedere i miracoli
che per questi tali studi si scopre nella natura.
(Leonardo da Vinci, Codice Madrid I, f.6r)
Nell’ambito delle celebrazioni leonardiane si è inaugurata a Firenze La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra arte e natura, una grande mostra che esplora gli studi botanici di Leonardo da Vinci, approfondendo il suo pensiero scientifico, così ricco di implicazioni anche per noi contemporanei che ci stiamo interrogando sul complesso sistema di relazioni fra uomo e natura.
Tavole originali, installazioni interattive e piante reali creano un appassionante percorso attraverso le intuizioni e le innovazioni del pensiero “sistemico” leonardiano, capace di combinare arte e scienza, e di guardare alla vita e alla natura come un’entità unica in cui tutto è connesso e tutto è in movimento.
L’esposizione, allestita all’interno dei suggestivi spazi del Complesso monumentale di Santa Maria Novella, nel Dormitorio e nel Chiostro Grande, illustra e approfondisce le scoperte botaniche di Leonardo e conduce attraverso la straordinaria sequenza dei suoi disegni di dettagli, foglie e piante.
La forma geometrica del Dodecaedro e l’albero di Gelso sono i due simboli della mostra. Il Dodecaedro per gli antichi Greci e per i neoplatonici rinascimentali rappresentava l’intero l’universo, mentre gli altri poliedri platonici rappresentavano i quattro elementi: la terra (cubo), l’aria (ottaedro), l’acqua (icosaedro) e il fuoco (tetraedro). Leonardo ha disegnato questi poliedri per il manoscritto De Divina Proportione di Luca Pacioli, e ha studiato le forme con cui la natura crea e trasforma la materia, riflettendo sul ruolo dell’uomo in questo processo.
Nella Firenze medicea dell’inizio del Quattrocento i processi alchemici e il pensiero neoplatonico interessarono arte, tecnologia e scienza, secondo una visione organica estremamente articolata che offre ancor oggi importanti spunti e riflessioni, intrecciando il pensiero sistemico leonardiano con le conoscenze e le tecnologie di cui disponiamo. L’interconnessione fra tre dei mondi costitutivi dell’universo – vegetale, animale e minerale – era per Leonardo un mistero da svelare ma non violare.
La mostra si apre nel maestoso Chiostro Grande con i cinque monumentali poliedri disegnati per il De Divina Proportione, ai quali si accompagna una collezione di piante vere selezionate fra quelle disegnate o citate da Leonardo nei suoi scritti. Con una coinvolgente esperienza immersiva attraverso la magia di alberi, foglie e intrecci, in un gioco virtuale ispirato alla decorazione leonardiana della Sala delle Asse a Milano, si accede all’interno del Dormitorio, che offre la possibilità di apprezzare in chiave interattiva l’opera leonardiana e alcune delle sue più importanti intuizioni nel campo della botanica.
Ecco che gli studi sulla dendrocronologia diventano l’occasione per vivere, seguendo gli anelli degli alberi, la storia dell’umanità e i suoi grandi eventi; quelli sul fototropismo e sul geotropismo offrono l’opportunità di cogliere come la natura si adatti e si relazioni all’ambiente; le regole della fillotassi e la teoria della costanza dei flussi all’interno di un albero (chiamata il “principio di Leonardo”) si trasformano in installazioni dinamiche. L’esplorazione del mondo botanico leonardiano prosegue con gli studi dell’anatomia vegetale, capaci di cogliere e rendere i dettagli più minuti di un fiore, di un ramo o di una foglia, facendoli dialogare con opere contemporanee, mentre i meravigliosi e realistici dettagli botanici inclusi nei suoi celebri dipinti vengono offerti allo sguardo del pubblico come “ritratti”.
Il percorso espositivo, arricchito da tre pregiati fogli originali del Codice Atlantico della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, si conclude con un ripensamento del celebre “uomo vitruviano” – un prezioso spunto per riflettere sugli equilibri fra uomo e natura – e con la straordinaria installazione dedicata alle interconnessioni fra tutti gli elementi del sistema vivente.
“Siamo felici di aver potuto contribuire a un progetto così ambizioso e visionario”, afferma Matteo Spanò, presidente di MUS.E – “una mostra veramente coinvolgente e che combina numerosi linguaggi e livelli di lettura. Un’occasione davvero preziosa per presentare al pubblico un aspetto poco noto del pensiero di Leonardo e per stimolare un cambio di passo nel modo di concepire il rapporto tra l’uomo, l’ambiente e l’intero pianeta”.
I curatori della mostra sono Stefano Mancuso, una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale; Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi e studioso di Leonardo da Vinci; e Valentino Mercati, fondatore e presidente di Aboca, che ha ideato e prodotto la mostra. Il coordinamento scientifico è di Valentina Zucchi, MUS.E.
La botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra arte e natura.
13 settembre – 15 dicembre 2019
Complesso di Santa Maria Novella, Firenze
Nathalie Anne Dodd