La “formula vincente”di Fabri Fibra
La due giorni sarda di Fabri Fibra si è chiusa con l’ennesimo riconoscimento. Salutando Alghero, tappa il 16 agosto, il giorno dopo i fasti di Olbia, di “Caos Live”, il rapper di Senigallia festeggiava il disco di platino dell’omonimo singolo Caos.
Brano che vanta la partecipazione di Lazza e Madame, e che proprio a Olbia Fibra, al secolo Fabrizio Tarducci, ha cantato con la collega vicentina, salita a sorpresa sul palco di Ferragosto, scatenando il delirio tra gli oltre 20mila spettatori presenti. Ospite del Red Valley, festival che alla prima in Gallura ha portato alla Olbia Arena Blanco, Irama, Max Pezzali, Marracash e i Pinguini Tattici Nucleari, più – ciliegina sulla torta – l’idolo di casa Salmo, il 45enne artista marchigiano ha dato vita a un concerto epocale, imponendo sulla scena quella che lui definisce “la formula vincente”. «Uno show di rap italiano in cui ci siamo io e Dj Double S, un rapper e un dj sul palco», ha spiegato.
«Uno degli aspetti che, quand’ero giovane, mi ha colpito di più di questo genere musicale era che due elementi così da soli sul palco potessero attirare l’attenzione del pubblico, ed esprimere così tanta energia, una forma di ribellione rispetto alle aspettative di chi pensa che sul palco si possa salire solo con una band e gli strumenti o solo se sai cantare», ha poi aggiunto. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti. E dieci album in studio, l’ultimo dei quali, Caos, uscito a marzo, che dà il nome al tour di quest’anno, è diventato platino in un amen.
«Se ci avrei scommesso? Decisamente no, anche perché è un percorso che si costruisce di canzone in canzone, concerto dopo concerto: se sono arrivato fin qui, dunque, grande merito hanno i fan e chi supporta il rap», svela a proposito della sua longevità artistica. «La verità è che è veramente difficile immaginare cosa succederà in futuro, soprattutto agli inizi: per questo è sempre molto importante avere una visione propria della cosa, per continuare a crederci anche nei momenti di incertezza». Che a Fibra non sono mancati. «Per fortuna, il pubblico ha sempre capito, premiando questo genere musicale fin dall’inizio. Piuttosto, chi non ha capito il rap, e, forse, non lo capisce tuttora», conclude, «sono molti media italiani e molti discografici, che spesso lo appoggiano solo perché fa i numeri e crea interesse, anche se col passare degli anni sono emerse tantissime figure, anche chiave, all’interno del circuito musicale che apprezzano sempre di più il rap italiano».
Ilenia Giagnoni