La Maddalena inserita nella rete dei Borghi più belli d’Italia
Il titolo è meritato. La Maddalena è stata appena inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Forte della sua storia, della sua cultura e della sua bellezza, la città isolana è la settima in Sardegna a entrare a far parte della rete nazionale, dopo Castelsardo, Bosa, Carloforte, Atzara, Posada e Sadali. Un riconoscimento di grande importanza che, tra l’altro, arriva anche nel corso dell’iter di candidatura della Maddalena a Capitale italiana della cultura 2024.
Uno dei borghi più belli
L’ingresso della Maddalena nell’associazione dei Borghi più belli d’Italia, che riunisce poco più di 300 centri sparsi in tutto il territorio nazionale, è stata ufficializzata nei giorni dal sindaco Fabio Lai, dal coordinatore regionale dell’associazione Franco Cuccureddu e dall’assessore comunale al Turismo Gian Vincenzo Belli. L’ingresso della Maddalena nella rete dei borghi più belli di tutta Italia è stato deciso da una speciale commissione che ha tenuto conto di ben novanta parametri.
L’obiettivo dell’associazione, nata nel 2003 in seno all’Anci sul modello di altre organizzazioni europee, è quello di tutelare e valorizzare la bellezza diffusa nel territorio nazionale e non concentrata solo in poche città d’arte come, soprattutto all’estero, si è creduto a lungo. Insieme alla Maddalena, l’associazione ha ufficialmente ammesso altri 11 borghi, tra cui alcuni di grande fascino come Alberobello, Petritoli e Nocera Umbra.
Come funziona
Essere uno dei Borghi più belli d’Italia è un qualcosa che dà grande visibilità. Una sorta di certificato di garanzia sulla bellezza e sul decoro dei luoghi. L’associazione nazionale organizza così numerosi eventi e contribuisce alla promozione di ogni singolo borgo. Inoltre mette a disposizione i suoi tour operatori, riunisce i produttori delle eccellenze dei borghi, vanta una casa editrice tutta sua e si occupa anche di progetti di investimento e project financing per il recupero, la valorizzazione e la messa in produzione di immobili abbandonati ma anche di infrastrutture e servizi pubblici, naturalmente sempre nei borghi.