La magia del golf nel cuore della Costa Smeralda
Chiudi gli occhi e respiri i profumi dei ginepri, del mirto, del corbezzolo e della salsedine del mare. E poi li riapri, catapultato sul green di un campo da golf, non uno qualsiasi, ma uno dei più belli al mondo: il Pevero Golf Club. Travolti dallo spettacolo naturale in cui è incastonato questo campo progettato dall’architetto Robert Trent Jones, scelto dal principe Karim Aga Khan perché a quei tempi era il numero uno al mondo in questo tipo di progettazione.
Fu inaugurato nel 1972 dopo anni di rilievi, studi e non poche difficoltà per ottenere il risultato che oggi è sotto gli occhi di chi lo ammira. Il team di lavoro fu arricchito dall’esperienza dell’agronomo olbiese Nino Desole.
Il crinale scelto per il campo era pieno di rovi e piante di cisto alte più di un metro e cinquanta e non fu facile muoversi e liberare il percorso dalla presenza del granito, senza comunque modificare il paesaggio naturale dei luoghi. Nonostante ci fosse chi riteneva impossibile ricavare qualcosa da quel terreno, la tenacia di Jones lo portò alla realizzazione di un meraviglioso percorso esteso per sei chilometri e trecento metri. Memorabile fu su quel campo l’Open d’Italia del 1978 che vide una sfida leggendaria tra i migliori atleti al mondo e che consacrò campione Dale Heyes, vincitore di un duello mozzafiato con Tommy Horton. Sono trascorsi quarantasette anni di attività che hanno visto golfisti di ogni continente, professionisti, amatori e vip darsi battaglia sulle 18 buche del percorso che lambisce a nord la Baia del Pevero e la Baia di Cala di Volpe a sud.
Non è un caso che lo scorso aprile la rivista Sport e Style, inserto della Gazzetta dello Sport, ha dedicato a questo leggendario campo la copertina, inserendolo tra i primi cinque in Italia. «Rimane uno dei green più belli al mondo – commenta Marco Berio, direttore del Pevero Golf Club -. Il percorso ha ancora oggi un mix di combinazioni di bellezza paesaggistica, fascino del gioco e difficoltà del campo che crea un’esperienza unica».
Dagli albori a oggi si è potuto peraltro assistere a una radicale evoluzione del golf in Costa Smeralda. Negli anni Settanta era un’attività complementare delle strutture alberghiere destinata a pochi. Da quindici anni, grazie alla nascita dell’associazione sportiva, si è creato un tessuto di giocatori locali, nazionali e internazionali che vive l’attività del club l’intero anno in un calendario di circa ottanta gare.
«Il Pevero Golf Club – aggiunge il direttore Marco Berio - è uno di quei modelli vincenti che rappresentano al meglio l’obiettivo della destagionalizzazione. Noi chiudiamo solo nel mese di febbraio». Da segnalare quindi il grande successo dell’iniziativa promossa dalla Smeralda Holding, nel mese di novembre, per l’avviamento al golf dei residenti di Arzachena e Olbia.
Sul green di Porto Cervo un centinaio di persone ha assaporato la magia del posto e provato l’ebbrezza di uno sport che richiede tecnica e dedizione ma capace di restituire grandi soddisfazioni. Grande successo poi della settima edizione del Trofeo internazionale Pro Am che ha aperto, il 25 aprile scorso, la stagione delle grandi competizioni e che ha potuto contare sul sostegno della Tci, Telecomunicazioni Italia. Porto Cervo si conferma così la vera patria del golf.
Davide MoscaIl sito ufficiale