«La mia musica tra stelle, ripartenza e David Bowie»
Seduti sulla sabbia, con il movimento delle onde dal mare a fare da tappeto sonoro. Sulla riva di un fiume che scorre e si infila nelle melodie di un pianoforte o di una tromba. Appoggiati a qualche albero all’interno di un meraviglioso bosco, con le fronde sferzate dal vento che vibrano mescolandosi alla ritmica della batteria o del contrabbasso. Quando la musica sposa la natura si aprono le porte di un mondo magico. Quel mondo si chiama Time in Jazz e quest’anno, in programma dal 7 al 16 agosto, è arrivato alla 34esima edizione. Un festival fondato a Berchidda nel 1988 dal trombettista sardo più famoso al mondo, Paolo Fresu, che ha rivoluzionato il modo di proporre i concerti dal vivo. Alla scoperta dei territori più belli della sua Gallura, ma anche del Logudoro e della Sardegna.
Time in Jazz 2021, il programma del festival di Paolo Fresu
Le stelle sono il titolo scelto per l’evento del 2021. Isteddhos in sardo, tracceranno il percorso di questa edizione che trae ispirazione dalla ricorrenza della nascita di Dante Alighieri per arrivare, attraverso un viaggio temporale ai giorni nostri, a David Bowie. «La stella che abbiamo in mente è declinata in mille modi in questa 34esima edizione. Siamo molto fieri, ad esempio, di ospitare il progetto grafico di una giovane ghanese di 27 anni, Yiwa Voprinda, che ha vinto il concorso internazionale lanciato per scegliere il logo dell’evento» spiega Paolo Fresu, mentre è al lavoro in vista di agosto.
«Perché la stella? Perché tutte le cantiche della Divina Commedia si chiudono con una stella. Non volevamo fare un festival dedicato a Dante, ma il tema delle stelle di Dante sarà quello che ci accompagnerà durante questo percorso. Verremo guidati anche attraverso la lettura in sardo della Divina Commedia. Pochi sanno che un canonico berchiddese, Pietro Casu, glottologo e studioso, ha tradotto in sardo l’opera del sommo poeta. E la sua Sa Divina Cummedia sarà letta da Gavino Ledda. La stella però è anche quella di David Bowie con i suoi viaggi galattici» sottolinea il musicista sardo. E proprio uno dei concerti sarà dedicato al Duca Bianco, l’11 agosto nella piazza principale di Berchidda, con la partecipazione di Petra Magoni, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso, Christian Meyer alla batteria e, al trombone e all\'elettronica, Gianluca Petrella. Formazione presente anche nell’ultimo lavoro di Fresu dedicato al grande artista britannico. Saranno quindici i Comuni che ospiteranno il Time in Jazz, Arzachena, Berchidda, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania. «Per la prima volta tutti i Comuni partecipanti hanno assicurato la loro presenza con grande anticipo rispetto al passato e questo è un segnale di grande coraggio. C’è una discussione piuttosto accesa sul senso della cultura e sulla situazione dei lavoratori dello spettacolo. Siamo fermi da circa un anno ed è veramente tragico. È uno dei settori della produzione del paese più in difficoltà. E il segnale lanciato dai Comuni significa che si crede ancora nella cultura, vedendola come uno degli strumenti migliori per traghettare questa situazione difficile verso il futuro» conclude Fresu. Tra gli artisti internazionali da non perdere, il 12 agosto, il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano, e il contrabbassista svedese Lars Danielsson, il 16 agosto a San Teodoro. E poi Fabio Concato il 14 a Berchidda, il duo Magoni-Spinetti il 9 agosto a l’Agnata per il tradizionale concerto in ricordo di Fabrizio De Andrè e tantissimi altri eventi.
Davide Mosca