La pianta più famosa del Natale
Euphorbia Pulcherrima. Ora forse il nome non vi dice niente, ma è sicuro che qualche volta questa pianta dalle lunghe foglie rosse si sia trovata - volenti o nolenti - nelle vostre case, magari regalata da qualche lontano parente o conoscente in occasione delle festività natalizie. Ma la sua storia ha origini ben lontane. La pianta di Natale, conosciuta anche come Stella di Natale o poinsettia, è originaria del Messico e dell\'America Centrale ed è coltivata come pianta ornamentale durante il periodo natalizio, per via dei suoi bellissimi colori rossi che si presentano solitamente in questo periodo dell\'anno.
Le foglie della poinsettia hanno dimensioni medie e sono di colore verde scuro, mentre i suoi fiori sono piccoli e bianchi, racchiusi all\'interno di una struttura a forma di stella da cui deriva il caratteristico nome. Quelli che spesso vengono scambiati per fiori rossi sono in realtà le brattee, ovvero un particolare tipo di foglia modificata che protegge le infiorescenze. La tradizione di regalare fiori a Natale è diffusa in molti paesi del mondo ed è legata alla simbologia delle piante e alla loro bellezza. I fiori sono spesso utilizzati come simbolo di buon augurio e per augurare buone feste, e sono anche considerati un modo per mostrare affetto e apprezzamento verso le persone care. Proprio durante il periodo natalizio, molti fiori sono associati a simboli specifici, come ad esempio il vischio, simbolo di pace e di buon augurio, o il papavero, simbolo di speranza e di rinascita.
Per far crescere al meglio la propria Stella di Natale è bene seguire alcune accortezze. La pianta cresce meglio in ambienti luminosi, ma non direttamente esposti al sole, e ha bisogno di essere annaffiata in maniera moderata e preferisce un ambiente umido. Non sopporta temperature troppo basse e deve essere tenuta lontano dalle correnti d’aria e dalle fonti di calore. È importante notare anche che la pianta è tossica sia per i cani che per i gatti, quindi se avete animali domestici è consigliabile tenerla fuori dalla loro portata.
Francesco di Nuzzo