La rosa del deserto - Jean Nouvel firma il National Museum of Qatar
Spezie, oro, stoffe, profumi, falchi ammaestrati. Ma anche grattacieli, yacht, shopping di lusso e arte. In un contesto di magnificenza antica, di opulenta economia e di rapido progresso culturale nasce a Doha un nuovo capolavoro firmato dall’archistar francese Jean Nouvel, figura carismatica dell’architettura internazionale.
Jean Nouvel è di casa a Doha, dove ha realizzato anche la Doha Tower, un’imponente torre per uffici situata nella Corniche, e inaugurata nel 2012. Ma da poco nel deserto di Doha è spuntato, con la bellezza e la potenza di un ciclopico fiore, un edificio che promette una totale esperienza immersiva: il National Museum of Qatar.
Il Museo è nato con l’intento di racchiudere la lunga storia del Paese che, da antico territorio per la pesca e il commercio delle perle a successivo deposito di petrolio e di gas naturale, si è trasformato in pochi decenni in un leader mondiale in settori come l’istruzione, le comunicazioni e la tecnologia energetica. Le contraddizioni sono insite nella storia del Qatar e questo Museo vuole rappresentarle tutte, sposando la dimensione silenziosa ed eterna del deserto con l’audacia dell’architettura contemporanea.
Vista dall’esterno, la struttura caratterizzata dal cemento color sabbia si armonizza con l’ambiente desertico, quasi come se ne uscisse fuori e ne facesse parte: le forme e il processo di creazione dell’edificio evocano quelle della rosa del deserto, la prima architettura auto-creata dalla natura grazie all’intervento del tempo, del vento, dell’acqua, e della sabbia, una formazione che si verifica naturalmente nella regione del Golfo quando i minerali si cristallizzano nel terreno friabile appena sotto la superficie di un bacino salino. Prendere la rosa del deserto come punto di partenza è stata un’idea molto progressista, se non utopica, di una complessità e poesia sorprendente.
Il percorso tortuoso di 1,5 km di gallerie del NMoQ, undici in totale, è un viaggio attraverso una serie di ambienti unici, ognuno dei quali racconta una parte della storia del Qatar attraverso una speciale combinazione di spazi architettonici, musica, poesia, storie orali, aromi evocativi, oggetti archeologici e del patrimonio, opere e film d’arte in scala monumentale. Dando voce al ricco patrimonio culturale della nazione ed esprimendo le aspirazioni del suo popolo, il Museo servirà come centro di scoperta, creatività e impegno comunitario, fornendo diverse opportunità educative e promuovendo la visione culturale della nazione sulla scena globale.
Lo spettacolare NMoQ, di 52.000 metri quadrati, abbraccia il fulcro dello storico palazzo dello sceicco Abdullah bin Jassim Al Thani (1880-1957), figlio del fondatore del Qatar moderno. L’edificio è stato concepito mediante l’utilizzo di grandi dischi intrecciati di diversi diametri e curvature, alcuni supporti verticali e costitutivi, altri orizzontali e appoggiati su ulteriori dischi, dando vita a una costruzione fatta di spazi geometrici dalla straordinaria varietà di volumi e di forme, per i quali Jean Nouvel ha dovuto affrontare enormi sfide tecniche.
All’interno delle undici gallerie i visitatori vengono condotti in un percorso organizzato in tre capitoli – “Beginnings”, “Life in Qatar” e “The Modern History of Qatar” – che illustrano il Qatar dal periodo geologico precedente alla comparsa dell’uomo fino alla formazione della penisola e del suo habitat naturale. Il percorso prosegue con la scoperta dell’area di Al Barr (il deserto) e della costa, e conclude con la narrazione dello sviluppo politico del moderno Qatar, dalla scoperta del petrolio alle molteplici relazioni del Paese con il mondo esterno. La corte centrale, il Baraha, si trova all’interno dell’anello di gallerie e funge da spazio di incontro per eventi culturali all’aperto.
La protezione dell’edificio dall’irradiazione solare è stata possibile grazie alla creazione di dischi pesanti che formano un materasso protettivo; quando il sole raggiunge l’edificio da est o da ovest, i dischi a sbalzo forniscono ombra naturale. L’edificio non ha molte aperture, le poche finestre sono state realizzate in nicchie e restano sempre in ombra, pertanto il condizionamento dell’aria negli spazi interni è molto economico. La pelle dell’edificio è stata realizzata in fibrocemento ad alte prestazioni, che è dello stesso color sabbia sia all’esterno che all’interno. Scenografia e sostenibilità sono dunque le parole chiave per descrivere il progetto, che vanta sia la certificazione Gold LEED, che quattro stelle da parte del Global Sustainability Assessment System.
Il Museo è stato commissionato dalla Qatar Museum Authority, presieduto dalla Sheika al Mayassa Hamad bin Khalifa al-Thani, che è collezionista d’arte e personalità fra le più influenti del settore, latrice di una mission culturale di tutto rispetto, cioè trasformare il Qatar e la sua capitale, Doha, in uno dei centri dell’arte contemporanea internazionale. Con le sue parole concludiamo questo straordinario excursus esperienziale:
“L’apertura del Museo Nazionale del Qatar è una fonte di immenso orgoglio per il nostro paese, e un momento eccezionale per impegnarsi con persone provenienti da tutto il mondo. Lo straordinario programma di attività inaugurali riunisce artisti, architetti, pensatori e leader culturali del Qatar e della comunità internazionale, dimostrando come il Museo Nazionale del Qatar sarà sempre una risorsa dinamica nei suoi programmi e nelle sue mostre. La cultura collega le persone e con questo nuovo Museo crediamo di aver creato una piattaforma eccezionale per il dialogo”.
Credits
Immagine di copertina
- Aerial view of the new National Museum of Qatar designed by Ateliers Jean Nouvel; Photo credit: Iwan Baan
Immagini
- National Museum of Qatar. Designed by Ateliers Jean Nouvel; The Formation of the Qatar Peninsula gallery. Photo credit: Danica Kus
- The new National Museum of Qatar designed by Ateliers Jean Nouvel; Photo credit: Iwan Baan