La Sardegna punta al rilancio con 56 milioni per eventi culturali e sportivi
Dopo un periodo di incertezza, è arrivato il momento del rilancio. La Regione Sardegna, in occasione della presentazione del programma triennale (2022-2024), ha chiaro che per rilanciare il turismo serve una programmazione efficace e sostanziosa che guardi non solo le località costiere ma anche i borghi caratteristici dell’isola. Per questo, come afferma l’assessore Chessa in occasione dell’incontro, sono stati messi a disposizione oltre 56 milioni di euro (quasi 20 milioni nel 2022) per 208 eventi previsti nei prossimi mesi. Fondi stanziati «nella convinzione che sarà un investimento che si rifletterà sull’economia dell’intero territorio regionale». Si tratta infatti in un grande investimento nel lungo periodo per rilanciare l’immagine dell’isola nel mondo. Un piano che ha avuto i suoi frutti dato che l’anno scorso è stato uno dei più prolifici delle ultime stagioni. Ovviamente è solo l’inizio, ma sono i primi passi a stabilire la direzione da intraprendere. E a giudicare da come si distribuiranno i fondi, il segnale è che ogni componente identitaria è fondamentale al fine di una crescita sostenibile.
Si parla infatti di sport, cultura, ma anche percorsi esclusivi per delle vacanze alternative nel segno dell’ambiente e del turismo. Il cartellone si svilupperà su vari filoni. Ci saranno appuntamenti legati alla tradizione, le manifestazioni folcloristiche, spettacoli ed eventi sportivi di carattere internazionale. Gare che, continua l’assessore, «hanno già dato, e continueranno a dare nei prossimi anni, visibilità e benefici, consolidando il progetto della Regione che vuole promuovere la Sardegna come ‘isola dello sport’. Si tratta di un calendario che punta anche ai cosiddetti ‘mesi di spalla’ con l\'obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici e dell’allungamento della stagione. Infatti, i dati record delle presenze nel 2022 hanno confermato l’importanza degli eventi nella promozione turistica».
In più, conclude, non vanno scordati i fondi destinati «ai centri commerciali naturali, le pro loco, le confederazioni e le imprese dell’artigianato e del commercio, i consorzi turistici, l’apprendistato, gli ambulanti e i giostrai e i Comuni per le aree sosta dei camper, per un totale di oltre 28 milioni di euro».
Riccardo Lo Re