La Sella del Diavolo tra bellezza e leggenda
La Sella del Diavolo, quanto mistero. Qualunque cagliaritano che oggi abbia dai venticinque anni in su lo ricorderà bene: ogni volta che, passando davanti alla bella Sella del Diavolo domandava ai genitori o alle nonne perché si chiamasse così, sentiva rispondersi con una storia tanto fantastica quanto, agli occhi di un bambino, perfettamente plausibile.
L’abbiamo sentita tante volte e ancora ogni tanto ci pensiamo, magari la raccontiamo anche ai più piccoli, proseguendo questa tradizione e tramandando la leggenda del promontorio che nacque dalla battaglia tra gli angeli e Lucifero in persona. Ecco come la raccontavano le nonne di un tempo.
C’era una volta una terra bellissima, affacciata su un mare di cristallo e ricca di piante e animali, le cui genti vivevano dei suoi frutti e cooperavano in pace e armonia. Proprio per queste sue caratteristiche gli angeli stessi chiesero a Dio di renderla la loro casa, così lui gli concesse di vivere in questo paradiso terrestre.
Questa concessione non piacque però a Lucifero che, invidioso dei suoi fratelli, decise di seminare il caos e attaccarli con le sue orde di demoni. Fu allora che Dio inviò sulla terra l’Arcangelo Michele il quale lottò contro Lucifero strenuamente e infine lo cacciò, riemergendo dopo la battaglia dal golfo antistante conosciuto oggi come il Golfo degli Angeli, in diretta contrapposizione alla montagna.
La conclusione della leggenda -e con essa il motivo per cui la Sella si chiami così- varia di racconto in racconto. C’è chi racconta che nella fuga il Diavolo perse la sella del suo cavallo, che cadde sul promontorio e pietrificandovisi sopra assunse quella forma così perfetta. In altre versioni invece il promontorio sarebbe nato dopo la stessa caduta del maligno sulla montagna, mentre per altri ancora la sella sarebbe stata scagliata da lui stesso come moto d’ira per aver perso contro gli angeli.
Che su quella montagna sia caduto Lucifero in persona o soltanto la sua sella, oggi per tutti i Cagliaritani quel leggendario promontorio e il golfo di fronte ad esso sono guardati con affetto e meraviglia.
Meraviglia, perché la Sella del Diavolo non è solo il luogo che ha popolato le fantasie di tanti bambini, è anche la meta di tutti i cagliaritani e di tanti turisti che ogni anno vogliono fare una passeggiata su un promontorio con vista sul mare di smeraldo.
Salirvi infatti è tanto facile quanto gratificante. Si può accedere al sentiero principale dalla retrostante - e anch’essa bellissima - spiaggia di Calamosca, dove alla sua sinistra potrai trovare l’albergo e in prossimità di esso l’inizio del percorso segnalato da un cartello: da quel punto in poi inizierà il lieve pendio di 400 metri per circa 20 minuti di passeggiata.
Una volta iniziata la salita si sconsiglia il passo veloce: su questa enorme sella di pietra, alberi e terra la città sparisce, il ritmo incalzante della vita quotidiana si fa da parte per lasciare spazio alle lunghe e lente passeggiate immersi nel verde della macchia mediterranea.
Ma qui la natura non è la sola protagonista, anche l’essere umano ha lasciato tracce nel corso di migliaia di anni che ancora oggi sono ben visibili.
Così, mentre attraversi il sentiero potresti imbatterti nei resti del tempio punico dedicato alla Venere Astarte, oppure alle tante grotte risalenti al periodo neolitico e celate dagli alberi.
Quello che ti toglierà il fiato però, sarà senza dubbio la vista mozzafiato del golfo dalla vetta. Qua infatti potrai abbracciare con lo sguardo la spiaggia del Poetto, le Saline, il faro e tutto il mare che circonda il promontorio e vedere da vicino la vera signora della Sella, la suggestiva Torre del Poetto risalente al 1600 e oggi diroccata precisamente a metà, affacciata sul mare come se fosse uscita da una storia illustrata.
È possibile visitare la Sella del Diavolo sia in estate sia in inverno, il consiglio di ogni cagliaritano però è quello di visitarla in primavera, quando il sole non è ancora troppo forte ma l’aria è più tiepida e le giornate si allungano, concedendo ai visitatori il tempo per scattare delle foto spettacolari e di fare un bel pic-nic all’aperto.
Benedetta Piras
Credits
Immagine di copertina
- Rsroberto, Torre del Poetto - CC BY-SA 4.0
Galleria orizzontale
- Nicoletta Fronteddu/ IG: @imnicoletta, vista dalla Sella, CC BY 2.0
- Alistair Young, Poetto beach and the devil\'s saddle, CC BY 2.0