Le Château du Tarot. Dior e il mondo incantato delle arti divinatorie
Il mondo delle arti divinatorie affascinava Monsieur Dior, che non ha mai nascosto la sua passione per l’ignoto, i segni del destino e gli amuleti. La attuale direttrice artistica della Maison, Maria Grazia Chiuri, in perfetta sintonia col suo fondatore ci invita a entrare nell’intrigante e incantevole mondo dei Tarocchi, e utilizza i suoi simboli per dare vita a una collezione haute couture sontuosa e densa di misteri.
Appellandosi alla seduzione della magia, la collezione indaga gli aspetti più criptici del mondo interiore e ci introduce in un viaggio iniziatico alla ricerca della verità, avvalendosi delle figure degli Arcani maggiori come territorio di sperimentazione per l’haute couture. In un momento storico complesso come il nostro, in cui cerchiamo di riconnetterci con l’anima del mondo, leggere attraverso i tarocchi i grandi temi della vita è un modo per interrogarci lasciandoci trasportare dalla forza dei simboli.
I Tarocchi e gli Arcani maggiori come fonte di ispirazione
Presentata dal cortometraggio Le Château du Tarot di Matteo Garrone, il regista che esplora da tempo mondi magici e favolistici – ha realizzato film come Pinocchio e Il racconto dei racconti, e anche il precedente corto della Maison, Le Mythe Dior – la collezione haute couture Primavera Estate 2021 è un piccolo capolavoro di fiaba e fascinazione per l’ignoto in 15 minuti.
Partendo dall’interpretazione dei tarocchi viscontei miniati di Bonifacio Bembo, si accede a un percorso interiore di domande e risposte spesso disorientanti, che invitano a osservare il mondo da un diverso punto di vista, come ad esempio suggeriscono il Matto e l’Appeso: le splendide carte, arricchite con dettagli in oro, smalto, figure vegetali e geometriche trasferiscono la loro aura magica nelle creazioni degli atelier Dior. Simboli della transizione da cartamodello a tessuto, i volumi e i tagli delle silhouette rievocano le mise aristocratiche dei personaggi ritratti nel mazzo, con un risultato sorprendente.
La Collezione Haute Couture Dior P/E 2021
Gli abiti della Papessa, dell’Imperatrice, della Giustizia, del Diavolo o della Morte, così come numerosi altri, riproducono i codici visivi dei tarocchi attraverso un savoir-faire sapiente che fa uso di tessiture, pizzi con intarsi, elementi decorativi dipinti a mano, velluti dorati con segni zodiacali, per arrivare a preziosi jacquard costellati da stelle lucenti, o alla cappa scrigno con piume, veri capolavori di sartoria artigianale.
Le silhouette degli straordinari abiti da sera diventano quasi opere astratte, alcuni corpetti traforati sono impreziositi dai disegni di Pietro Ruffo e le figure lasciano spazio alla vitalità grafica dei simboli, in un inno alla ricchezza della flora e della fauna. Ruffo ha disegnato anche il plastron che decora diversi modelli della collezione, quale simbolo di forza e protezione, armatura e ornamento al tempo stesso.
Il grigio Dior è declinato su tweed, cachemire, organze, che diventano abiti, camicie, gonne, pantaloni, mantelle. La giacca Bar in velluto nero esprime una nuova attitudine grazie a una speciale bombatura, e quale quintessenza della raffinatezza, l’oro punteggia le creazioni illuminandole con le sue delicate nuance, in particolare negli abbinamenti con lo shantung di seta. Anche l’iconico abito Miss Dior è riproposto in una splendida versione dorata.
Le Château du Tarot, il cortometraggio di Matteo Garrone
Al centro del corto di Garrone è la giovane attrice e cantante Agnese Claisse, che si rivolge a una cartomante per sapere di più di se stessa: sceglie la carta della Papessa, simbolo della conoscenza segreta, della dualità tra universo terreno e spirituale, e entrando nel castello incantato – un labirinto di possibilità – stanza dopo stanza si trova di fronte alle forze che la governano, alle sue paure e ai suoi sogni.
La giovane rivela un duplice aspetto, femminile, con i capelli rosa e lungo abito di pizzo, e maschile, con i capelli corti e completo nero. L’incontro con la Morte, carta preferita di Maria Grazia Chiuri e simbolo di rinascita, farà ricongiungere la parte femminile e quella maschile della protagonista, suggellando l’incontro fra moda e cinematografia.
Nella fusione dei sessi e delle arti si compie un processo che porta all’autoconsapevolezza e la vera magia è l’atto della creazione, sublimato dalla nuova collezione Dior. Nascono 45 abiti che sembrano dipinti, ma in realtà sono il frutto prezioso di un’antica sapienza artigianale che fa tesoro delle suggestioni della fantasia e della divinazione.
Video Le Château du Tarot di Matteo Garrone
Nathalie Anne Dodd
Crediti fotografici Look Book: ©Elina-Kechicheva
Foto estratte dal video Le Château du Tarot ©Matteo Garrone