Le chiese campestri: piccoli gioielli della Gallura
Lo sanno bene gli abitanti dell’isola: le campagne sarde sono da sempre famose per la bellezza dei paesaggi naturali che le popolano, tuttavia non è solo questo che le rende così affascinanti.
Tra queste vallate infatti, si possono trovare i resti di civiltà millenarie ormai perdute, castelli del grande passato giudicale sardo o ancora simboli della fede antica e nuova, dalle maestose tombe dei giganti ai misteriosi cerchi magici fino ad arrivare alle piccole chiese campestri.
Sono proprio queste ultime a caratterizzare il territorio e a popolarlo nel corso dei secoli, arrivando oggi ad essere più di 1400.
La chiesa campestre nasce con lo scopo di offrire una tappa o un luogo di arrivo ai fedeli e ai pellegrini che ogni anno attraversavano i territori più impervi o lontani dai centri abitati, inoltre la loro posizione spesso a metà strada tra villaggi altrimenti troppo lontani gli uni dagli altri era ottimale, perché gli abitanti di questi luoghi avevano così a disposizione un punto d’incontro per trascorrere spesso le festività più importanti e celebrare tutti insieme, rafforzando i rapporti di amicizia reciproca,
Oggi a distanza di decenni molte di queste piccole strutture sono rimaste. Alcune di esse ricoprono un ruolo più importante, rimanendo ancora al centro di festeggiamenti e sagre dedicate ai santi del territorio mentre le più piccole o quelle più lontane, accolgono i visitatori che le incontrano durante i loro percorsi di trekking.
La chiesa campestre appare di solito come un edificio semplice, che vuole rievocare l’umiltà della fede che rappresenta e quella della vita delle persone che l’hanno costruita. Piccola o di medie dimensioni è un vero e proprio gioiello storico nel bel mezzo della natura con la sua figura solitaria spesso posizionata in mezzo alle valli o, al contrario, in punti panoramici sopra le piattaforme di granito tipiche del territorio.
Nel territorio della Gallura ce ne sono quasi un centinaio sparse in mezzo alle campagne risalenti al medioevo o di più recente costruzione. Non tutte le chiese campestri sono aperte al pubblico per motivi di gestione o agibilità, tuttavia è quasi sempre possibile avvicinarcisi per osservarle dall’esterno e scattare qualche fotografia.
Ecco una guida ad alcune fra le più importanti nel territorio gallurese.
Chiesa di San Michele Arcangelo, Arzachena
Situata a meno di 10 minuti da Arzachena, la chiesa campestre di San Michele Arcangelo o Santu Micali d’Alzachena è una piccola struttura in mattoni immersa tra gli alberi e il verde della campagna.
La sua storia risale al 1700 e si pensa sia stata eretta come ringraziamento al santo omonimo da parte degli abitanti del luogo per averli protetti dalle incursioni dei pirati Saraceni. All’interno ci accoglie un piccolo locale ad una sola navata, con un semplice pavimento di cotto e uno splendido soffitto in legno di castagno, mentre una statua del santo è custodita vicino ad una delle pareti e viene portata in processione ogni anno in occasione delle cerimonie religiose.
Proprio qui infatti si tengono tre feste diverse, rispettivamente:
- L’8 maggio, la festa di San Michele Arcangelo.
- Il 16 maggio, una festa della Vergine.
- Il 29 settembre, un’altra festa dedicata al santo.
Chiesa di Santa Caterina da Siena, Calcangianus
Sebbene di costruzione recente in quanto eretta nel 1998, la chiesa campestre di Santa Caterina da Siena è una tappa piuttosto interessante della sua zona.
Situata tra Telti, Calcangianus e Berchidda, la piccola chiesa presenta una struttura semplice e dal colore bianco caratteristico delle strutture più moderne. La sormonta un piccolo campanile a vela, mentre al suo interno sono custodite le statue di Santa Rita, del Sacro Cuore di Gesù e della santa omonima.
Ogni anno il 25 di aprile si celebra presso questa chiesa la festa in onore della santa omonima, l’evento è organizzato dal comitato di Calcangianus e caratterizzata da musica, danze e una grande cena tra i partecipanti.
Eremo di San Trano, Luogosanto
L’eremo di San Trano, costruito agli inizi del 1200 dopo che i frati francescani rinvennero qui i resti dei santi Trano e Nicola, è una delle chiese campestri più famose della Gallura per il suo significato religioso. Si dice infatti che i due santi vi abbiano dimorato in totale eremitaggio e povertà, trovando riparo nella grotta oggi inglobata all’interno della piccola chiesa.
L’eremo è oggetto di visita sia da parte dei credenti, per i quali la possibilità di entrare nella chiesa e vedere con i propri occhi l’anfratto oggi arricchito di statue e offerte è un’occasione unica, sia dagli amanti del paesaggio sardo e delle passeggiate, che la definiscono una destinazione di rara pace e bellezza.
La struttura di pietra è infatti posta in cima ad una formazione granitica sopraelevata e nelle giornate di cielo limpido è possibile scorgere non solo la vallata circostante ma perfino le lontane montagne della Corsica.
Chiesa Campestre di San Pancrazio, Aglientu
Sicuramente una delle più notevoli e belle della Gallura, la chiesa di San Pancrazio o Santu Brancacciu nonostante la sua struttura ampliata e inquadrabile tra il 1700 e l’800, risale invece al periodo medioevale, quando probabilmente faceva parte della villa di Montevargio.
All’esterno la chiesa si presenta come una costruzione piuttosto larga, i cui mattoni tuttavia la inseriscono perfettamente nel paesaggio circostante ricco di alberi di leccio e gigantesche rocce di granito. Un delizioso porticato si sviluppa lungo un fianco della chiesa mentre al suo interno la struttura è semplice ma suggestiva: la grande navata è sormontata da un soffitto in legno a spiovente mentre il semplice pavimento di cotto e un tavolo-altare di ginepro accolgono il visitatore insieme alle splendide statue di San Pancrazio, San Paolo e della Madonna con bambino.
Ogni anno qui hanno luogo tre feste di grande importanza religiosa che prevedono dei riti sacri, celebrazioni e cene o pranzi abbondanti per chiunque voglia partecipare, sono rispettivamente:
- Il 25 gennaio si tiene la festa dedicata a San Paolo, anche chiamato dai locali Santu Paulu.
- Il 12 maggio rappresenta il momento in cui si celebra il martirio di San Pancrazio.
- Il 5 agosto si tiene la festa in assoluto più dedicata ai turisti, dal carattere religioso ma anche grandemente conviviale.
Chiesa Campestre di San Gavino, L’avru
Situata sopra il monte Avru a più di 800 metri d’altezza, il panorama che si vede raggiungendo questa chiesa ricorda quasi quelli erbosi e collinari del nord Europa, dove il territorio dalle diverse tonalità di verde si estende fino al mare in un susseguirsi di colori e flora mediterranea.
La chiesa presenta una struttura visibilmente antica con un grazioso giardino ed è intitolata a Santu Baignu di Pietra Maina o San Gavino, molto amato sia a Tempio Pausania ma soprattutto dagli abitanti del vicino paese di L’Avru, che ogni anno lo celebrano con grandi festeggiamenti i primi giorni di maggio.
Chiesa di San Santino, Sant’Antonio di Gallura
Situata a circa 10 minuti da Sant’Antonio di Gallura e a 40 da Olbia, questa piccola chiesa è completamente immersa nel bosco di lecci secolari e risalente alla fine dell’800. La chiesa è dedicata a Sant’Elena, madre di San Costantino, ricompensato dai sardi e da poche altre popolazioni per la sua opera di diffusione del cristianesimo.
L’interno della chiesa campestre è simile alle altre del territorio, con un pavimenti in cotto, il soffitto in legno e un altare piuttosto semplice in legno di castagno. Al suo interno si trovano custodite oltre alle statue dei due santi già citati anche quella di Sant\'Antonio Abate.
Ogni anno, rispettivamente la prima domenica di maggio e il 20 agosto si tengono presso questa chiesa i festeggiamenti in onore di Sant’Elena e San Costantino, con splendidi riti religiosi ai quali poi seguono festeggiamenti con musica e piatti tipici della zona.
Chiesa di San Michele, Berchidda
Forse risalente all’epoca bizantina, la chiesa campestre dedicata a San Michele è una delle più celebri della sua zona insieme a quella dedicata a Santa Caterina. La sua struttura è molto simile alle chiese in mattoni tipiche del territorio, con una struttura unica e in armonia con la natura circostante.
Situata vicino a Berchidda e ai vigneti del Consorzio San Michele, questa chiesa campestre ospita ogni anno durante la seconda domenica di maggio una grande festa dedicata al santo ma non solo: è infatti spesso tappa del festival Time In Jazz, quando per l’occasione proprio questo luogo si anima di musica, persone e momenti conviviali.
Benedetta Piras