Le Mythe Dior – Un ispirato intreccio di moda, arte e mitologia
Mai come oggi è impellente la necessità di trovare nuove vie per rappresentare la moda, e ciò che fino a pochi mesi fa sembrava un limite doloroso e insormontabile – il blocco delle sfilate e dei servizi fotografici – si rivela invece un’opportunità da cogliere per abbandonare vecchi schemi e ridisegnare il panorama fashion globale.
Mescolando le carte della moda con quelle dell’arte e della mitologia, la direttrice artistica di Dior, Maria Grazia Chiuri, ha affidato la collezione Autunno Inverno 2020/21 alla maestria del regista Matteo Garrone, dando vita a Le Mythe Dior, un cortometraggio che è uno scrigno di visioni oniriche e bucoliche, con citazioni e sperimentazioni artistiche che vanno oltre la presentazione di una collezione di alta moda. La moda si trasforma in sogno, magia e favola, si eleva a narrazione poetica dove personaggi fantastici – sirene, ninfe, fauni – si fanno sorprendere dall’apparire di un baule misterioso.
Ma partiamo dall’inizio. Entrando nel vivo dell’atelier Dior, lo sguardo del regista coglie l’operosità delle sarte intente a realizzare capi in miniatura sui manichini per destinarli alle clienti nelle loro case, come si usava nel Settecento. Recuperando questa antica tradizione, con un viaggio nel tempo e nella storia, Dior si rivolge a clienti speciali, le creature dei boschi, colte in attimi privati e ricchi di sensualità nell’incanto del bosco di Ninfa, eletto dal New York Times il giardino più bello del mondo.
Trasportando un baule che riproduce le sembianze della storica Maison Dior di Parigi, due gemelli in livrea si avventurano nella selva per mostrare il contenuto a figure mitiche sorprese nella loro vita atemporale. Con titubanza ma curiosità tutta femminile, le creature si avvicinano al baule, ammirano gli abiti in miniatura e ne chiedono uno per sé. Dafne mentre si sta trasformando in albero abbandona il suo Apollo, e poi la donna chiocciola, la sirena, nessuna può resistere, tutte cedono alla bellezza degli abiti che indosseranno con fierezza. Solo Narciso sfugge alle seduzioni della moda, troppo concentrato su se stesso per farsi distrarre…
Il corto Le Mythe Dior di Garrone – nostalgico, romantico e con una punta di inquietudine – restituisce attraverso tableau vivant l’armonia e la solitudine della mitologia, magnificamente citata con opere che spaziano dalla botticelliana Nascita di Venere ai dipinti di Bouguerau e Alma-Tadema fino agli influssi preraffaelliti di Waterhouse e ancora ai surrealisti. Attimi cristallizzati evocano le atmosfere di film famosi come Picnic ad Hanging Rock di Peter Weir o Legend di Ridley Scott, o ancora rimandano ai tanti poemi classici, accompagnandoli con le musiche idilliache di Paolo Buonvino.
L’importanza della femminilità e la centralità della natura sono la vera anima di questo racconto e della collezione, come spiega Maria Grazia Chiuri a Vogue: “Questa collezione è stata iniziata durante il lockdown; già sapevamo di non poter fare un reale show. Mi è stato immediatamente chiaro che il mio referente doveva essere legato al sogno, al fantastico, e quindi uno dei miei film, e dei miei registi preferiti, in questo senso è Matteo Garrone con Il racconto dei racconti”.
E prosegue: “inoltre, l’immaginario di Matteo Garrone, così sognante, si lega anche alla storia di Dior. Dior, nel 1933 è stato il primo a fare una mostra di artisti surrealisti, questo mi ha portato anche a dei riferimenti di artiste che io amo molto: Lee Miller, Dora Maar, Leonora Carrington, Jacqueline Lamba e Dorothea Tanning. Le loro fotografie, così surrealiste, sono state un punto d’ispirazione per immaginare un modo diverso di fare la collezione”.
Lungi dall’essere solo un’operazione promozionale, il corto si rivela una narrazione autonoma, in cui gli abiti di Dior sono il fil rouge che danno anima ai desideri nascosti delle creature più belle e fiabesche, quelle nascoste dentro ognuna di noi.
Una brezza soffia fra le chiome degli alberi e i boccoli scomposti delle ninfe, un sussurro esce dalle loro labbra e svela un segreto: la moda è eterna, così come lo sono l’arte e la mitologia.
Il corto Le Mythe Dior
Nathalie Anne Dodd