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Le Strade dello Zafferano di Sardegna Dop 2020, l’edizione online
30 Gennaio 2021

Le Strade dello Zafferano di Sardegna Dop 2020, l’edizione online


Novembre è considerato il periodo cruciale per lo Zafferano in Sardegna. Nelle zone di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca comincia il periodo di raccolta. Ma l’autunno è soprattutto una grande occasione di festa. Le Strade dello Zafferano sono concentrate in questi tre comuni che in questa occasione cambia volta. La casa di questo prodotto è sempre stata lì, ma oggi, per via dell’emergenza sanitaria, è costretta a trasferirsi online.


«Levento di questanno – afferma Ennas Nicola, lassessore ai grandi eventi del Comune di San Gavino Monreale – sarà una manifestazione ovviamente diversa, ma non per questo meno partecipata e coinvolgente».



Le Strade dello Zafferano Dop, tradizioni e qualità 


Il segreto di questa manifestazione è tutto incentrato sulle sue tradizioni, portate a avanti dalle istituzioni e dalla comunità locale. Il mondo agricolo continua a essere una delle colonne portanti della regione, che deve molto a dei prodotti che negli anni hanno ottenuto un successo anche a livello globale. Le Strade dello Zafferano ne è una dimostrazione, che, per quanto abbia una grande importanza a livello regionale, ha ottenuto un interesse per quanto riguarda il turismo e il mercato internazionale. Basti pensare che il 60% dello zafferano viene prodotto qui; il ché porta San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca ad avere un ruolo preponderante sulla produzione nazionale. Il traguardo del 2009, con l’assegnazione del marchio Dop dell’Unione Europea, non fa che rafforzarne il prestigio, frutto di una crescita del territorio che non può prescindere dalle persone e dal lavoro svolto in questi ultimi anni.



L’edizione online


Gli organizzatori non hanno però rinunciato a questo evento. Le Strade dello Zafferano si farà, ma in una chiave diversa. Mancherà infatti una delle anime della manifestazione, il territorio.



Non ci saranno le visite ai campi in fiore, il cosiddetto Sa dì de su grofu; e non ci sarà purtroppo la consueta raccolta dello zafferano, dove si ha l’opportunità di tastare con le proprie mani l’oro rosso, una spezia delicata, preziosa e invitante. Dello zafferano si ha testimonianza già dal periodo dei Fenici. Col tempo si è diffusa non solo in ambito gastronomico, ma è stata usata anche nella medicina antica e come tinta per le stoffe. Attorno al suo colore inconfondibile si sono ricamate le storie di una regione intera, che ha continuato a coltivarla con passione.


La sagra non è altro che la punta di una grande tradizione. In quei giorni di novembre offre tutti suoi segreti al pubblico venuto da ogni parte del mondo, attraverso convegni, workshop, concerti di musica e laboratori all’insegna della buona cucina. Tutto questo non avrà luogo nell’edizione 2020, che si occuperà invece di creare una vetrina digitale che vada a promuovere lo zafferano oltre i confini dell’isola.



Il libro e il documentario sullo zafferano


Uno dei punti più interessanti è la realizzazione di un documentario di 45 minuti. In occasione di Le Strade dello Zafferano, una troupe televisiva girerà per il territorio. Il programma prevedrà la visita di alcuni luoghi simbolo dei tre comuni dello zafferano, dai monumenti, i centri storici fino ad arrivare ai punti di maggiore attrazione della regione che produce l’oro rosso. Che qui avrà un ruolo centrale. Lo stesso capiterà con il libro Sardegna e Zafferano – Un racconto lungo i secoli, che sarà accompagnato da una diretta Facebook con la presenza degli autori.



Riccardo Lo Re


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