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L’estate 2022? la stagione più lunga della nostra storia
31 Dicembre 2022

L’estate 2022? la stagione più lunga della nostra storia


Quella appena passata è stata un\'estate straordinaria, costellata di emozioni, ricordi e grandi eventi esclusivi. I numeri sono eccellenti, come conferma Mario Ferraro, Ceo di Smeralda Holding. “Una stagione turistica di successo per la destinazione Sardegna e il Consorzio Costa Smeralda in particolare. Parliamo della stagione più lunga della nostra storia, con il Cala di Volpe che ha aperto il 15 marzo e chiuso a fine ottobre, otto mesi complessivi – sottolinea Ferraro -. Ma anche Pitrizza e Romazzino sono rimasti aperti 45 giorni in più rispetto agli anni prima della pandemia. Le ragioni? Il successo della nostra destinazione, con una offerta turistica più forte, legata a nuove componenti e investimenti che l’hanno fatta emergere su altre concorrenti nel Mediterraneo”. Poi il ritorno di mercati importanti. «Abbiamo registrato un aumento della domanda: l\'assenza dei mercati ex Unione Sovietica è stata compensata da Usa, Sud America, Medio Oriente e un consistente ritorno della domanda domestica ed europea, trend che si estende anche su settembre e ottobre e che sancisce un allungamento della stagione, iniziata a marzo con l\'apertura anticipata dell\'Hotel Cala di Volpe – conferma Mario Ferraro -. Una richiesta tanto forte da farci pensare che il 2022 sarà il miglior anno di sempre, superando i numeri record del 2019. Si sono evidenziati due trend quest’estate: il primo è la conseguenza del post-Covid, con il desiderio forte di viaggiare, dopo due anni di restrizioni. Le presenze dei viaggiatori statunitensi nella costa nord orientale della Sardegna, per esempio, sono addirittura raddoppiate rispetto al 2019”. Il secondo trend, dopo due anni di pandemia, è legato alla ricerca di destinazioni poco affollate. “Come è, appunto, il Consorzio Costa Smeralda, che vanta un turismo a bassa densità, che non punta sui volumi, tanto che i posti letto ancora oggi sono 1.000, come erano nel 1965 – spiega Ferraro -. L’elemento ancora più importante è che i turisti non hanno più piacere a viaggiare nei picchi di stagione e quindi i flussi si spalmano su un periodo più lungo rispetto al passato, si ama viaggiare ad aprile, maggio, giugno, ma anche a settembre e ottobre”. Il modello si è evoluto, puntando su servizi e infrastrutture di altissimo livello. “Il territorio ha investito in infrastrutture, arricchendo l’offerta turistica, c’è la ristorazione con nuovi format, la ristrutturazione del parco alberghiero, con proposte più competitive e maggiore appeal anche per i Millennial, con locali notturni e format f&b alla moda” conferma il vice presidente del Consorzio Costa Smeralda. “Inoltre, è stata creata un’offerta wellness sull’intera destinazione, con spa negli alberghi e percorsi benessere che attraversano la macchia mediterranea di questo tratto costiero – conclude Mario Ferraro -. Si tratta di tre percorsi naturalistici, con attrezzature da palestra, trekking e sport, a cui si aggiungono anche 15 chilometri di marciapiedi”.


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