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27 Novembre 2019

Lo shuttle del futuro a Merano


Una piccola cittadina incastonata tra le montagne per pochissimi giorni sarà al centro di una grande iniziativa che mette insieme sostenibilità e innovazione. Dal 25 novembre al primo dicembre il comune di Merano metterà a disposizione un servizio di bus navetta a guida autonoma che percorrerà un piccolo tratto del centro realizzato per questa occasione.



Prima dell’inaugurazione ufficiale tenutasi il 25 novembre alle 9, il piccolo shuttle, il primo a circolare in una città italiana, ha dovuto effettuare un processo di apprendimento di due giorni, in modo da assimilare completamente il percorso che andrà poi a compiere per tutta la settimana.



Questo bus dotato di 15 posti è l’esito di un progetto internazionale denominato Mentor, nato da una collaborazione europea tra Italia e Svizzera. Il piano ha previsto un finanziamento di 1 milione e 500 mila euro per l\'attivazione di un servizio di mobilità già operativo in altri Paesi come Francia, Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Lussemburgo, Norvegia, Svezia, Principato di Monaco ed Estonia. Tutto questo è stato possibile grazie all’esperienza maturata sul campo dall’azienda francese Navya, che si è ritagliata un ruolo da protagonista nel campo della mobilità intelligente, grazie a 1,5 milioni di km di strada percorsa attraverso questi nuovi mezzi tecnologici.



I Comuni di Merano e Briga-Lis (in Svizzera), insieme ai partner tecnologici NOI Techpark, il polo dell’innovazione dell’Alto Adige, Sasa e PostAuto, hanno quindi deciso di proseguire un programma attento ai temi in questo momento al centro del dibattito pubblico, divenendo sempre più ecologici e semplificando, così, la vita del cittadino.



«Il futuro della mobilità è digitale e connesso - dichiara Daniel Alfreider, assessore alla mobilità della Provincia Autonoma di Bolzano - Per questo, stiamo lavorando per far sì che il trasporto pubblico sia preferito all’automobile di proprietà».



Sarà, al momento, un’utopia sostenere che questo nuovo bus possa rappresentare una soluzione per il trasporto pubblico di qualunque città. Bisogna tener presente, prima di tutto, che si tratta di un cambiamento culturale, che riguarda lo stile di vita del singolo che andrà inevitabilmente a influire sull’ambiente e sull’area urbana. L’alta densità di traffico presente in alcune grandi città metropolitane può divenire un problema per questo bus, che per via degli accordi internazionali non può superare i 25 km/h (il veicolo può raggiungere un massimo di 45). A patto che non si decida di realizzare delle zone a traffico limitato estese o, come in questo test, che venga totalmente chiusa alle auto private in modo da rendere il servizio il più possibile sicuro, avendo questo nuovo mezzo pubblico un margine di errore di solo un centimetro.



Da questo punto di vista la sensibilità è garantita da diversi sensori collegati da 17 satelliti e da un sistema GPS, con la possibilità in futuro di connettersi alla linea 5G.


La sicurezza del bus è assicurata infine dalla presenza del personale tecnico che controllerà lo stato del mezzo e spiegherà le sue funzioni al pubblico.


«Mentor porta la mobilità del futuro a Merano, con un autobus che è molto più di un semplice e-bus a propulsione autonoma – conclude l’assessore alla mobilità del Comune di Merano Madeleine Rohrer - Con bike sharing, carpooling e bus a chiamata, prenotabili in tempo reale semplicemente tramite smartphone, offriamo soluzioni di mobilità su misura, tagliate su esigenze individuali. Un tipo di mobilità che stiamo testando, così da poter contribuire, con l’esperienza diretta dei nostri cittadini, al suo progressivo sviluppo».


Riccardo Lo Re

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