“L’Ombra della luce” per raccontare la storia del cinema in 99 film
La “settima arte” trova sempre più spazio nella curiosità e negli interessi di giovani e meno giovani. Ed è stato proprio interpretando l’esigenza di conoscenza di questo affascinante mondo che è nata l’idea a Sassari di organizzare una Rassegna dedicata alla storia del cinema e dal titolo “L’ombra della Luce”. Novantanove film, dai fratelli Lumière agli Avengers, che accompagneranno lo spettatore attraverso un viaggio lungo un secolo di storia alla scoperta di un linguaggio in continua evoluzione e di opere fondamentali che hanno rivoluzionato la grammatica del cinema. Un ciclo di tre anni, ognuno dei quali suddiviso in due: da gennaio a maggio e da settembre a maggio. Si comincia il 24 gennaio al Cityplex Moderno di Sassari con la proiezione delle famose pellicole “mute” girate dai fratelli Lumiére, come “L’uscita dalle officine Lumiere”, “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, “L’innaffiatore innaffiatomi”, ma anche dei film di Edwin Porter, Georges Mélies e Febo Mari con produzioni risalenti alla fine del 1800 e primi del 1900. Tutte le proiezioni del 24 e 25 saranno musicate dal vivo dal chitarrista Marcello Peghin e dal contrabbassista Salvatore Maltana.
Ad organizzare la rassegna la Moderno Srl con il supporto della Fondazione di Sardegna Film Commission, della Regione Autonoma della Sardegna, il sostegno del Nuovo Circolo del Cinema Ficc e la partnership di Accademia di Belle Arti di Sassari \"Mario Sironi\", Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell\'Università di Sassari, Cineclub Sassari, Associazione culturale Aguaplano. Ogni film verrà introdotto e presentato da un esperto del settore, regista o un docente di cinematografia con un focus sul momento storico della sua realizzazione e sulle particolarità del linguaggio cinematografico, evidenziando gli elementi che lo hanno reso unico e che hanno segnato la storia del cinema.
Ad Antonello Grimaldi, regista sassarese, è stato, invece, affidata la direzione artistica: «Questo progetto – ha spiegato Grimaldi Grimaldi – non vuole essere una scuola, un corso, un seminario. Si rivolge agli spettatori, a chi si siederà al buio e avrà voglia di seguire un racconto. E lo vuole fare nella maniera più semplice che esiste: facendo vedere dei film, quelli più importanti della storia del cinema, quelli che spesso hanno inventato un nuovo linguaggio cinematografico. Soprattutto – ha aggiunto il regista– si è cercato di rappresentare le cinematografie del maggior numero di Paesi, privilegiando lo sguardo e le scelte dei registi. Perciò, salvo rare eccezioni, ogni regista è presente con un solo film. Non sempre il più bello o il più famoso, ma sicuramente quello più innovativo o particolare».
Davide Mosca