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Love Brings Love – L’omaggio di 46 grandi nomi della moda ad Alber Elbaz
7 Aprile 2022

Love Brings Love – L’omaggio di 46 grandi nomi della moda ad Alber Elbaz


Avevo un sogno: fare un vestito, un semplice vestito, che possa abbracciare una donna. Un abito che ti abbracci quando ne hai bisogno” – Alber Elbaz



Un designer geniale, un uomo gentile, di grande sensibilità e umorismo. Una vita troppo breve ma costellata di così numerosi e importanti successi da rappresentare un faro per la moda, per le tante collaborazioni, le idee innovative e l’esuberante fantasia che l’ha sempre contraddistinto. Alber Elbaz è stato un prolifico designer che ha dimostrato nella sua carriera una grande umanità e un autentico amore per le donne, che ha voluto rappresentare e vestire lasciandosi guidare dal cuore più che dal marketing.


Nato nel 1961 a Casablanca, in Marocco, nel 1982 si è laureato al Shenkar College of Engineering, Design and Art di Tel Aviv e nel 1987 è emigrato negli Stati Uniti dove ha iniziato la sua carriera disegnando abiti da sposa. Nel 1989, incontra Geoffrey Beene, stilista dell’alta società americana, di cui era grande ammiratore, e di cui per sette anni diventa assistente senior. Geoffrey Beene è stato suo mentore, suo maestro ma anche suo amico. Gli ha insegnato a muovere i primi passi nella moda, instillandogli l’amore per l’eleganza e il glamour che lo porteranno a diventare direttore creativo del prêt-à-porter di Guy Laroche dal settembre 1996 al 1998. Da lì in poi, è stato tutto un susseguirsi di successi: è stato direttore artistico delle collezioni Yves Saint Laurent Rive Gauche fino al 2000, nello stesso anno ha lavorato per Krizia, e nel 2001 diventa direttore artistico di Lanvin. Alla più antica casa di moda parigina apporta nuova linfa, dirigendola per 4 anni, e confermando il suo talento e la grande abilità nel creare capi sempre nuovi, grazie alla approfondita conoscenza dei tessuti e alla cura maniacale per i dettagli.



La nascita di AZ Factory


Elbaz ha saputo reinventare la femminilità conferendole un’allure contemporanea, e creando anche linee accessibili a tutte le donne. Una moda democratica, ma non per questo meno raffinata: «Ho sognato per anni una moda che si prendesse cura delle donne, questo sogno ora è realtà», affermava. Solo nel 2019, con il sostegno del gruppo Richemont, Alber Elbaz crea AZ Factory, la sua casa di moda, contando sulla forza del lavoro di squadra, su innovazioni e incursioni tecnologiche in grado di rompere i codici tradizionali. La sua è una moda intelligente e giocosa che rispetta il corpo femminile in tutte le sue forme. Nel 2021 Elbaz presenta la prima collezione AZ Factory online, ma purtroppo anche l’ultima, poiché prematuramente si spegne il 24 aprile 2021, all’età di 59 anni, colpito dal Covid.



Il defilè e la mostra Love Brings Love


46 dei nomi della moda, tra i più celebri e quelli emergenti della scena internazionale, si sono uniti per rendere omaggio a questo grande uomo e visionario, con una spettacolare sfilata tributo realizzata da AZ Factory assieme a Richemont nell’ottobre 2021. Oggi il Palais Galliera presenta al pubblico la mostra Love Brings Love, le défilé hommage à Alber Elbaz, riproponendo gli stessi abiti della sfilata fino al 10 luglio. Al Galliera è possibile rivivere la sfilata con lo stesso ordine di uscita dalla “A alla Z” degli abiti, le stesse luci e la stessa musica, grazie al curatore Alexandre Samson e alla direzione artistica di Alexis Patras.


Famoso per le sue creazioni dai colori vivaci, scolpite sui tessuti con drappeggi, fiocchi, volant e pieghe, Elbaz ha ispirato 46 stilisti, anche con i suoi disegni e la sua stessa immagine, con i grandi occhiali rettangolari e il papillon. Sfilano abiti fluidi con lunghi strascichi, abiti corti con ruches, abiti stampati con disegni e ritratti di Alber, silhouette a blocchi di colore e ancora i grandi cappelli di struzzo.


Il suo approccio pragmatico si basava sul rispetto per il corpo femminile e i suoi movimenti, spesso utilizzando il tessuto “Anatoknit”, la cui tecnologia modella le curve senza costringerle, e aggiungendo lunghe catene per aiutare le donne a chiudere le zip sulla schiena. Per ribellarsi all’inquinamento provocato dall’industria dell’abbigliamento, per i suoi capi Elbaz ha bandito le pelli animali e sviluppato poliesteri riciclati, pur riuscendo a mantenere il suo stile peculiare, ricco di dettagli squisitamente femminili.



Il contributo di 46 case di moda


Il mantra “Love Brings Love” permea tutta l’atmosfera della mostra assieme agli aforismi dello stilista: in occasione della sfilata designer famosi ed emergenti si sono messi a confronto per gettare uno sguardo sulla moda contemporanea, sui suoi interrogativi e le sue sfide, ognuno con un modello che interpreta i codici dello stile di Elbaz. I manichini sono esposti nelle sale, e non chiusi in teche di vetro, con le musiche e le luci dell’evento originale.



Ogni stilista o Maison contribuisce con la propria personale prospettiva al design della moda, interrogandosi sul futuro della moda e indagando i temi più scottanti della contemporaneità, l’ambiente, la diversità e il genere. La East Gallery, ultima sala della mostra, ripercorre la vita e il lavoro di Alber Elbaz dal 1961 al 2021, attraverso ritratti, foto, disegni e video.


Fra le tante testimonianze dei designer presenti in mostra, vogliamo ricordare Alber Elbaz con le parole di Maria Grazia Chiuri:


“Quando io e Pierpaolo Piccioli fummo nominati per la prima volta alla Valentino, Vogue Italia organizzò una cena alla quale fummo invitati per la prima volta come direttori creativi. Alber è stato il primo ad avvicinarmi e a farmi sentire benvenuta e a mio agio. Si è congratulato con me ed è stato al mio fianco durante tutto l’evento. La sua generosità e la sua empatia mi hanno davvero toccato. È diventato come un fratello per me, qualcuno che mi ha sempre illuminato con la sua esperienza, saggezza e amore”.



Le Maison e gli stilisti che partecipano a Love Brings Love:


Pieter Mulier per Alaïa, Sarah Burton per Alexander McQueen, Az Factory,  Demna per Balenciaga, Olivier Rousteing per Balmain, Daniel Lee per Bottega Veneta, Riccardo Tisci per Burberry, Charaf Tajer per Casablanca, Gabriela Hearst per Chloe, Maria Grazia Chiuri per Christian Dior, Christopher John Rogers, Rei Kawakubo per Comme Des Garçons, Dries Van Noten, Kim Jones per Fendi, Giambattista Valli, Giorgio Armani Privé, Matthew M. Williams Givenchy, Alessandro Michele per Gucci, Guo Pei, Nadège Vanhee-Cybulski per Hermes, Iris Van Herpen X Adobe, Jean Paul Gaultier, Bruno Sialelli per Lanvin, Jonathan Anderson per Loewe, Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton, John Galliano per Maison Margiela, Virgil Abloh per Off- White, Raf Simons,  Ralph Lauren, Rick Owens, Rosie Assoulin, Chitose Abe per Sacai, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Daniel Roseberry per Schiaparelli, Simone Rocha, Stella McCartney,  Thebe Magugu, Thom Browne, Tomo Koizumi, Pierpaolo Piccioli per Valentino,  Donatella Versace, Guram Gvasalia per Vetements, Vivienne Westwood & Andreas Kronthaler, Grace Wales Bonner per Wales Bonner, Glenn Martens  per Y/Project.



Nathalie Anne Dodd


Tutte le foto sono di © Filippo Fior


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