Luigi Pierro, il giovane chef che incanta Porto Cervo
Il talento misurato in un piatto. Giovane, creativo, per una cucina classica internazionale interpretata in chiave moderna. I profili del ristorante La Pergola in Giardino e del suo chef Luigi Pierro quasi coincidono, in una naturale simbiosi tra autore e opera d’arte, in veri e propri capolavori culinari.
Pierro, 29 anni da Scafati, provincia di Salerno, rappresenta la meglio gioventù ai fornelli che, abbinata all’esperienza dei veterani, completa l’offerta delle numerose brigate di cucina dei ristoranti che Marriott Costa Smeralda gestisce per la proprietà di Qatar Holding.
Un inizio classico, con la scuola alberghiera, scelta per coltivare una passione per la cucina che affonda le radici in famiglia. Il diploma e poi un anno a Parigi per perfezionarsi, esperienza in cui il giovane e ambizioso Pierro si è confrontato con un mondo della cucina altrettanto celebre ma molto diverso. L’inizio dell’ascesa di uno chef che fa della creatività, come detto, il suo marchio di fabbrica. «Fin da ragazzino ho sempre coltivato la passione del mangiare bene, organizzavo i pranzi di famiglia e mi mettevo a cucinare. Conclusa l’esperienza in Francia sono arrivato qui in Sardegna. È ormai il nono anno che faccio parte della squadra dell’Hotel Cervo» racconta Luigi Pierro.
Il talento e l’impegno lo hanno premiato con l’incarico di executive chef a La Pergola in Giardino, ristorante che dal 2018 ha preso il posto della storica Pergola, nella piazzetta di Porto Cervo. Un luogo fatto di fiori, profumi, sensazioni di benessere, colori e sapori che richiamano la tradizione della grande cucina classica internazionale, rivisitata secondo gusti che riescono a coniugare la memoria della tradizione nei baby boomers e la passione per l’estetica nella presentazione dei piatti dei millennials.
È il risultato del personalissimo e originalissimo tocco di Pierro. «Qui ho trovato un ambiente perfetto, grandi professionisti che amano il proprio lavoro e che mi hanno insegnato molto. Credo che la creatività in cucina sia importante, penso si abbia il grande privilegio di far emozionare una persona con un piatto. La gastronomia è un percorso che fa viaggiare con il gusto, abbinando i prodotti locali e creando un’esperienza per il cliente» prosegue chef Pierro.
Tagliolini al tartufo, risotto alla Verdi, filetto alla Rossini, capesante e gamberi gratinati con un mix di panna, funghi porcini, carote e salsa olandese. «La nostra scelta è su piatti internazionali classici, facciamo degli abbinamenti di gusti con quel tocco di sapidità dato da influenze, per esempio, della cucina giapponese, con soia e alghe. Pensiamo al risotto Giuseppe Verdi, con asparagi, ma riadattato con aggiunte di tonno rosso crudo, condito con una riduzione di soia ed agrumi. Da sempre con la Pergola cerchiamo di trasmettere il senso dell’estate, la bellezza floreale, caratteristiche che traspaiono anche dai colori dei piatti, con le verdure di stagione, le erbe aromatiche, un po’ il richiamo a un giardino del gusto».
Infine, Porto Cervo. «Lavorare in questo luogo per me è un onore e una grande responsabilità. Ti capita di servire persone famose e meno note, in ogni caso tutti noi abbiamo sempre un grande rispetto per il cliente. Io, la brigata e la sala cerchiamo di renderli felici, di farli sognare davanti ad ogni piatto. Perché Porto Cervo resta un sogno ad occhi aperti» conclude lo chef di Scafati.
Giandomenico Mele