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Il galateo della spiaggia
19 Agosto 2021

Il galateo della spiaggia


Luigi Thomas Mastroianni, fondatore della Reale Accademia di Etichetta e Buone Maniere, tratteggia un galateo di base per frequentare spiagge e imbarcazioni più o meno lussuose.


Esiste un insieme di codici e segnali che ci definisce anche se siamo su spiagge super affollate, per questo vale la pena adottare un giusto stile che va dal tono della voce a quello del costume: ogni dettaglio mostra un pezzo della nostra idea di vacanza e, prestare attenzione a non turbare il concetto dei nostri vicini, suggerisce un’idea di eleganza che è delizioso incontrare. Per esempio la spiaggia, diversamente dal teatro dove è vietato indossare cappelli grandi, ci consente l’utilizzo della tesa larga. Con le misure di distanziamento il cappello di paglia a grandi falde è oggi l’accessorio in grado di aggiungere, a un’adeguata protezione, un pizzico di fascino e mistero. Calzature colorate e comode saranno da levare solo sotto l’ombrellone o nell’attimo prima di salire a bordo; controllare bikini e costumi interi: non devono essere scambiati per pezzi di guardaroba di una show girl o confusi con le mise da night club, a meno che non vi troviate a Rio e non sia in corso il carnevale.



Una piccolissima bag per raccogliere i rifiuti è obbligatoria: nutrirsi in spiaggia è considerato ma preferibilmente con cibo leggero.


Soprattutto se vi troverete a trascorrere vacanze in mega yacht, fatevi dare la scaletta degli eventi, scandire le diverse attività con la giusta mise renderà più piacevole il vostro tempo; il cambio d’abito è imperativo nelle crociere e si può spaziare dallo smoking alla giacca bianca per l’uomo, all’abito lungo per la donna.






Attenzione al mal di mare: attrezzarsi con pastiglie e rimedi per la nausea eviterà di trasformare la vostra presenza, nonché la vostra vacanza, in un incubo collettivo. Litigare a bordo è semplicemente bandito inoltre il fair play esige di rispettare un codice non scritto che, salvo altre convenzioni, impone di non fare vite separate. Certo molto dipende dalla dimensione dell’imbarcazione, ma se siete ospiti è buona norma considerare l’equipaggio come una forma di sodalizio. Studiare bene l’abbigliamento, visto che le foto restano, e cercare di evitare il fenomeno della disarmonia, resta in sintesi la buona norma dalla quale non prendere il largo.


«È necessario protendere alle declinazioni valoriali, perché siamo un insieme ed è fondamentale trovare uno stile nella convivenza; - spiega Thomas Luigi Mastroianni - nel nucleo di famiglia o di lavoro abbiamo bisogno di esprimere un buon atteggiamento che arrivi ad ogni strato della collettività: formare un buon cittadino è portare una pietra a un buon politico»


E se le società leader decidono di guardare alle buone maniere, è La Royal Academy che nei progetti di team building vanta dal 2012 l’esperienza che si riflette in aziende con una miglior qualità di rapporti interpersonali e incrementi di fatturati. Responsabili di comunità nuovi si dispongono ad adottare garbo e rigore, si attrezzano per esigerlo da collaboratori e competitor istituzionalizzando una spirale virtuosa di reciproche valorizzazioni.



«Bellezza ed eleganza possono essere testimoni di istanze di solidarietà - spiega Mastroianni - purificando un ordine valoriale. In un momento in cui la società sfiora il fondo del barile, l’impegno va in iniziative il cui fine è l’aiuto e la filantropia, suggerisco di inserire tra le categorie scolastiche l’obbligatorietà della riflessione sulle buone maniere: oggi ci stiamo muovendo contro il bullismo con Victoria Prokura come ambassador».



Accanto al governor dell’accademia Thomas Luigi Mastroianni, il generale  di brigata in ausiliaria Francesco Cosimato, l’ufficiale dell’esercito che con i suoi 40 anni di carriera apporta una sua personalissima, disciplinante idea di libertà «Accademici, scienziati e imprenditori sono spesso uomini dell’esercito ed è certo che non bisogna essere militari per dimostrare valore - premette Cosimato - io ho avuto il privilegio di relazioni nodali e tra colleghi spesso abbiamo immaginato di essere il complemento di una società multiforme; oggi credo che una giusta sintesi stia proprio nell’eleganza della visione che si è in grado di agire».  Nasce così l’Accademia di Etichetta e Buone Maniere, da quell’idea di accedere alla plasticità delle famiglie reali, alla loro capacità di onorare i momenti della vita, cadenzando forma e contenuti in una dimensione indivisibile. Non esiste niente del genere: tramite la diffusione di un’educazione e l’organizzazione di appuntamenti comuni si intende compensare l’assenza del contenuto estetico.


E con il marchio Royal Society si reinterpreta il codice istituzionale e quello della vita vera. Ultimo nato tra i brand, Royal Society, sta già galoppando per siglare partnership elitarie. Non sorprendetevi quindi se nel prossimo Royal Society garden party, col patrocinio di pubbliche istituzioni, vi verrà disvelata in un profumo l’essenza stessa della gentilezza. La personalizzazione di oggetti che veicolano quel dato costituito dalle buone maniere è ormai partita. Tramite il consolato britannico si otterrà la partecipazione della società inglese, obbligatorio sarà il cappello per uomini e donne per un momento di socialità elegante che, tradotto in un tea time o in un royal concert, mira alla celebrazione del cerimoniale profondo celato nell’esistenza di ognuno.


Esemplificare l’arte della vita che, da Socrate i giù, da sempre attiene alla virtù dell’uomo, diviene così un luogo fecondo: una visione davvero reale.



Anna Maria Turra


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