L’ultimo saluto ad uno degli eroi di Azzurra, Andrea De Marinis
Il mito di Azzurra continua a splendere così come i protagonisti che l’hanno creato. Imprese epiche che sono ancora fresche nella memoria degli appassionati e che fanno sognare generazioni di velisti. Tra quegli eroi c’era anche lui, Andrea De Marinis, grinder delle imprese di Azzurra in entrambe le “avventure” dell’America’s Cup, nell’83 a Newport Usa e nell’87 a Freemantle in Australia. De Marinis è scomparso qualche giorno fa all’età di 66 anni gettando il mondo nella vela nello sconforto per la perdita di uno dei suoi più grandi “attori”. Perché De Marinis non era solo un grinder, ma anche uno dei primi esperti di elettronica di bordo e dopo le due avventure epiche di Azzurra aveva continuato a frequentare i campi di regata a bordo di barche d’epoca e moderne, conquistando un titolo mondiale ORC nel 2008 e, più recentemente, nel 2019 il Mondiale dodici metri stazza Internazionale su Nayala di Patrizio Bertelli. Classe dodici metri dove De Marinis era stato già campione del mondo per altre due volte. È stato inoltre un apprezzato videomaker riportando la sua preparazione nel campo della comunicazione e nella realizzazione di documentari.
Lo Yacht Club Costa Smeralda esprime vicinanza ai suoi cari e ai membri del team Azzurra con il quale contribuì a far conoscere la vela in Italia. Azzurra fu qualcosa di straordinario, nata dall’idea del Commodoro Riccardo Bonadeo e da Cino Ricci che furono subito supportati dal presidente dello Yacht Club Costa Smeralda, il principe Aga Khan e dell’avvocato Gianni Agnelli.
Era il 1982 quando lo scafo appartenente alla classe dei 12 metri Stazza Internazionale progettato dal team di Andrea Vallicelli, venne messo in acqua per la prima volta per poi cominciare la sua avventura il 18 giugno 1983 a Newport, nel Rhode Island (USA) vincendo 24 regate su 49 disputate. Azzurra arrivò in semifinale sconfitta dagli inglesi di Victory 83, ma fu prima nel cuore degli italiani che per la prima volta si appassionarono a questo fantastico sport. Il timoniere Mauro Pelaschier e lo skipper Cino Ricci furono accolti in patria come dei veri eroi. La vela per la prima volta aveva guadagnato pari dignità del calcio o della formula uno. L’imbarcazione dello YCCS partecipò, infatti, anche ad una seconda Coppa America, quella del 1987 e Freemantle in Australia meno fortunata della precedente spedizione, ma sempre di altissimo valore sportivo. In quegli anni moltissime bambine furono chiamate con quel nome in onore della barca. Il mito di Azzurra ha poi continuato a splendere grazie alle imprese e ai titoli mondiali della classe Tp52 e al progetto Young Azzurra con con i Persico 69f e oggi con l’iniziativa lodevole di supporto ai giovani talenti sardi della vela impegnati nelle competizioni mondiali e olimpiche.
Davide Mosca