Maison laviniaturra: la libertà di trasformare la moda in arte
Cosa sarebbe la nostra vita senza un costante processo di trasformazione? Forse solo una ripetizione di gesti ed eventi, un progredire senza crescita, un mancato appuntamento con lo stupore.
Lo sa bene Lavinia Turra, che dell’arte della trasformazione ha fatto la sua vita, e con coraggio e creatività ha seguito il suo intuito e i suoi sogni lasciando un futuro da biologa per dedicarsi a ciò che fin da bambina aveva sempre amato.
La sua infanzia ci parla di giorni trascorsi fra donne che tagliavano e cucivano, di antiche sartorie, di disegni a matita e a colori. Dell’uso di forbici, ago e filo su stoffe e tessuti.
L’attrazione per l’arte e il teatro negli anni ’90 porta Lavinia a fare una piccola pazzia. Inizia a produrre abiti fondando un’azienda al 100% italiana, con in testa un obiettivo ben chiaro: vestire e non travestire le donne, rappresentando la loro squisita unicità.
La nascita della Maison laviniaturra
I concetti alla base della Maison sono l’amore per il made in Italy, una ricerca costante di materiali di prima qualità e un occhio alle nuove tendenze della moda, nel rispetto di un’autonomia di stile e gusti. Poter scegliere abiti realizzati ad hoc per valorizzare il proprio aspetto fisico e la propria personalità è un atto di intelligenza e di libertà, che trova naturale evoluzione in capi unici prodotti dalle mani di artigiani sapienti. È un’idea di lusso legata a una produzione etica, personalizzata e cultrice del bello.
Dopo oltre vent’anni di attività, nel cuore pulsante della Maison fa la sua apparizione Cecilia Torsello, figlia di Lavinia. Dopo un debutto come stylist per un’importante rivista, la giovane e promettente Cecilia decide di dedicarsi al progetto di “casa”, portando energia fresca e nuove competenze al brand. Così entra a far parte dell’incantevole Maison immersa nel verde dei Giardini Margherita, a Bologna, uno spazio che evoca la mise-en-scène di una storica sartoria rivisitata in chiave contemporanea.
Nell’atelier Lavinia e Cecilia incarnano la quintessenza dell’accoglienza, qui le donne non sono solo clienti, ma hanno la possibilità di conoscersi, chiacchierare, sorseggiare un caffè o un calice di vino, tra una prova e l’altra delle collezioni “prêt-à-couture”, pezzi su misura confortevoli, chic e dalla forte identità. Sono abiti destinati a durare nel tempo, assecondando una visione ecofriendly che premia la qualità e non si fa sedurre passivamente da trend effimeri e consumistici.
L’atelier di Lavinia Turra diventa luogo d’arte
Con un nuovo capitolo la Maison laviniaturra oggi si apre a nuovi stimoli e diventa anche luogo d’arte, prevedendo per i mesi a venire un ciclo di mostre tutte al femminile.
Il primo appuntamento è con Arcipelaghi sospesi, la mostra dell’artista Mirta Tagliati, dal 17 maggio al 5 giugno, cui seguiranno Marina Gasparini con la mostra Atlas, dal 9 giugno al 20 luglio 2022, e Alessandra Calò con I fiori sono rimasti rosa, dal 15 settembre al 22 ottobre. Sono in via di definizione i successivi incontri.
L’obiettivo di Maison laviniaturra è dunque creare un luogo di incontro dove far confluire mondi diversi ma strettamente connessi, in cui l’arte e la moda si intrecciano nelle loro diverse forme, unendosi in un’espressione artistica che nasce dal cuore prima che dalle mani.
Mirta Tagliati e gli Arcipelaghi sospesi
L’incontro con Mirta Tagliati ha dato vita al progetto Arcipelaghi sospesi, in cui l’artista presenta una selezione di opere che esplorano forme e colori, generando metafore e narrazioni intimistiche. Nella pittura di Mirta le forme si scompongono, si dilatano, a volte si ancorano le une alle altre, trasformando la tela in una narrazione, in un momento di sosta, sospensione e recupero. Le sue immagini sono portatrici di speranza come qualità dell’essere di un’umanità percepita alla deriva.
Mirta Tagliati si è formata con Bruno Munari e poi perfezionata in tecniche per la didattica artistica, dedicandosi ad atelier d’arte per bambini e adulti, e specializzandosi in Arteterapia. Nell’ambito di Arcipelaghi sospesi, le sue opere sono esposte assieme ad alcuni abiti della collezione Primavera/Estate 22 Maison laviniaturra e alcune eteree bluse d’artista numerate sono state create appositamente per l’occasione.
Come scrive Marinella Paderni nel testo critico della mostra “L’incontro con la pittura di Mirta Tagliati è uno di quei momenti di stupore segreto che ci allevia dai rumori eccessivi del presente. I suoi dipinti vogliono rappresentare paesaggi dell’anima, territori incerti e indefiniti abitati da ‘isole’ di colore che si muovono nello spazio della composizione come arcipelaghi sospesi. Parlano dell’esistenza, della condizione umana, disegnano traiettorie che ci conducono verso mondi lontani tracciando possibili rotte di salvezza, lontano dalla grevità dell’oggi. Davanti alle sue immagini si viene pervasi da una sensazione di astrazione e di distanza dalla pesantezza della realtà, che lascia posto alla riscoperta di nuove possibilità dell’essere.
In questo suo ciclo di lavori inediti – realizzati espressamente per la mostra Arcipelaghi sospesi presso l’atelier di Lavinia Turra – la materia soffice dei pastelli a olio conferisce un’immediatezza al dialogo tra segni e forme che paiono fluttuare sulle superfici e scivolare nello spazio della tela come terre galleggianti alla ricerca di nuovi assetti. Trasmettono un senso di gioia e di leggerezza, di ritrovata libertà dell’essere”.
Nathalie Anne Dodd