Maria Francesca Chiappe a Porto Cervo per i 60 anni del Consorzio
Un gradito ritorno in Costa Smeralda. «Ma stavolta sarà diverso. Innanzitutto, non sarà una vacanza», avverte tra il serio e il faceto la giornalista dell’Unione Sarda, firma di punta dell’omonimo gruppo editoriale, a lungo giudiziarista e autrice, oltreché di programmi televisivi, di numerosi saggi. Appuntamento a Porto Cervo il 20 agosto, quando in una delle serate-evento del calendario per i 60 anni della Costa Smeralda la scrittrice cagliaritana presenterà Non è lei, il giallo, primo della sua carriera, pubblicato a gennaio con enorme successo. Un libro che è un sogno che si avvera. «Sono diventata una giornalista perché amo scrivere», spiega lei. «A 15 anni avevo letto tutti i gialli di Agatha Christie, presi in prestito dall’infinita biblioteca di uno dei miei zii. Poi, crescendo e iniziando a lavorare, frequentando le aule di tribunale come cronista, l’idea di scrivere un romanzo di questo tipo diventava sempre più forte, anche se, inizialmente, pensavo di raccontare la storia di un sequestro di persona». Casi, dal rapimento di Titti Pinna a quello di Silvia Melis, che Chiappe, Premio cronista d\'Italia nel 2008, ha seguito nella realtà della giudiziaria. Invece, Non è lei racconta altro.
«L’omicidio di una giudice, Eleonora, e la battaglia dell’amica-giornalista Annalisa per restituire verità e dignità alla vittima, sulla cui vita privata si inizia a scavare a caccia di indizi che diventano particolari intimi dati in pasto all’opinione pubblica senza rispetto alcuno per la persona». Che rischia di passare in un amen da vittima a “quella che se l’è cercata”. «Una cosa che mi indigna moltissimo. Di me Annalisa non ha nulla, io, per esempio, non riuscirei mai a camminare su quei tacchi alti», aggiunge Maria Francesca, «ma un tratto ci accomuna, ed è la tensione morale, quella che mi ha spinto a combattere da giornalista affinché la vittima non passasse mai in secondo piano». Come, invece, spesso accade. Ma di questo e altro si parlerà il 20 agosto a Porto Cervo. «Un posto meraviglioso, che per caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche ci invidia il mondo», conclude Chiappe con un omaggio alla Costa Smeralda.
«Senza contare ciò che il brand Costa Smeralda ha portato al territorio in termini di crescita e sviluppo, a partire dalla creazione di infrastrutture, l’aeroporto di Olbia e le strade, e di immagine, che fa sì che molti identifichino la Costa Smeralda con tutto il Nord della Sardegna. Il che è un bene: è il riconoscimento di qualcosa di bello».
Ilenia Giagnoni