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Mariantonia Urru conquista il Premio Export Italia
26 Ottobre 2021

Mariantonia Urru conquista il Premio Export Italia


Premio Export Italia, fase regionale Sardegna, conquistato da Mariantonia Urru, l’azienda di Samugheo in provincia di Oristano, leader del tappeto che mette innovazione e idee nella tessitura tradizionale.


Best export story quella di Mariantonia Urru, che si aggiudica il podio assoluto: una votazione dal basso, nomi e cognomi veri, veri indirizzi mail, insomma un plebiscito che fa del prodotto sardo un prestigio internazionale. Un premio gestito in piena autonomia da Uniexport Manager che si presenta alle associazioni di categoria sulla spinta del fatto che se è vero che piccole e medie imprese in Italia non hanno ancora sviluppato una percezione del proprio potenziale, è altrettanto vero che il loro contributo nazionale, rispetto a Francia e Germania, è molto più significativo. Prova ulteriore della doppia velocità del nostro paese e delle sue frammentazioni di mercato: non resta che attaccare convogli a treni. È questa l’idea di fondo del Premio Export Italia che punta a un modello di esportazione che prende in considerazione la rara potenza che già esiste nell’azienda. Guida a una messa in luce chiarissima di competenze e percorsi: il manager destinato ai mercati esteri è parte essenziale di una realtà funzionante che ha già una sua efficacia. Creando una stabile comunità di interessi Uniexport promuove, senza transigere sulla missione di creare ricchezza, un cambio di direzione: ed è un passo in dentro verso la perfezione virtuosa di meccanismi che creano profitto e una felicità collettiva.



Ritirando il premio Giuseppe Demelas, amministratore delegato di Mariantonia Urru, alla guida dell’azienda di famiglia, appare come un infaticabile viaggiatore da e per i luoghi dove il design contamina sé stesso di una realtà di mercato che fino a ieri appariva insospettabile e, tra appuntamenti, idee e visioni si aggira in posti come Decor Lab di via Tortona a Milano, dove recentemente è stato ospite e il cui slogan è “fatti vedere, fatti trovare”.


«Un premio che mi aderisce molto questo di Uniexport, - sostiene Giuseppe Demelas - sento di doverlo dividere con partner internazionali che insieme all’azienda Italia si muovono a una velocità, tra digitale e innovazione, che ci sommerge di ispirazioni e ci spiega che se facciamo sistema tra noi tutto è naturale. Oggi si tratta solo di vendere quel che di nostro il mondo apprezza da tempo.»



Ed è tra questa teoria e la pratica che l’ideatore, Massimo Cogusi, realizza il premio applicando una regia dalla precisione millimetrica poggiata su di un impeccabile lavoro di squadra di oltre un anno. Ma Massimo Cugusi, credendo nell’associazione umana e nel britannico monito “share, learn from each other and take action”: condividi, impara da ognuno e agisci, non si scompone: «Alcune nostre aziende hanno un potenziale export interno che non sanno esprimere. - spiega Cogusi - Noi riteniamo che per rovesciare questa tendenza serva un fenomeno elementare: l’emulazione, se il mio vicino ce la fa allora ce la posso fare anch’io.» Un sospetto che, diffuso, correggerebbe storture rispetto all’effettivo utilizzo delle risorse pubbliche stanziate e pensate per le imprese. Perfetto e vero come il fatto che le imprese esportatrici da 190 mila sono passate a 120 mila, ma ancora troppe non accedono ai fondi a sostegno dell’export italiano per valorizzare il ruolo dei loro professionisti, liberandosi dall’idea logora del presunto isolamento nazionale.



Un premio che, senza reggere la coda a poteri forti, immediatamente si sposta da una prima definizione di “Oscar” quando degli studi legali da Los Angeles fanno sapere che il termine può disturbare la sensibilità di qualcuno nel circuito dell’ambìto trofeo cinematografico. «Sospettando di non avere tempo da dedicare a queste cose, nelle nostre giornate già così fitte di impegni - confida divertito Massimo Cugusi, consulente di internazionalizzazione - abbiamo sostituito il termine Oscar con premio.»



Efficace e in totale assenza di velleità il premio Uniexport avanza coinvolgendo una giuria popolare sia nel momento preliminare della segnalazione di aziende candidabili, sia segnalando il favore di progetti presentati e scelti da una giuria di carattere tecnico. Ed è già frutto di quella visione lucida degli export manager diretti a Export 2030.



Anna Maria Turra



Credits





  • Ph telaio Barbara Pau


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