Matteo Porru: «Scrivere è stato come ricamarmi»
Era il 2017, l’anno dell’edizione zero del Premio Costa Smeralda, manifestazione che nel giro di un lustro è divenuta punto di riferimento del panorama letterario nazionale e internazionale con ospiti talmente prestigiosi e illustri che oggi brilla di luce propria, oltretirreno e all’estero, ed è un fiore all’occhiello delle attività culturali del Consorzio. Un giovanissimo scrittore, appena sedicenne, studente del Liceo classico Dettori di Cagliari e con all’attivo numerosi lavori in formato digitale ancora non pubblicati, fu invitato, all’indomani dell’uscita del suo primo romanzo, The Mission, edito da La Zattera, per parlare agli studenti delle scuole superiori di Arzachena e Olbia. Il racconto era incentrato sulla passione per la lettura e sul suo piglio, nonostante l’età, autorevolissimo di scrittore in erba. La sera, a sorpresa, il Consorzio volle premiarlo, assieme a personalità del calibro di Licia Colò e altre prestigiose, con uno speciale riconoscimento: la menzione d’onore per il precocissimo e straordinario talento in campo letterario. Un vero e proprio enfant prodige che, da quel primo alloro seppur molto significativo, ha costruito, grazie a capacità, attitudini e sensibilità assolutamente fuori dall’ordinario, una carriera e un palmares di successi che oggi lo vedono tra le nuove rivelazioni dell’editoria tricolore. L’anno dopo viene pubblicato il secondo romanzo, Quando sarai grande sempre con La Zattera, e nel 2019, con Madre ombra, vince il Premio Zingarelli ed è finalista al Premio Cambosu e al Premio Alziator.
Festeggia i diciotto anni vincendo la sezione Giovani del Premio Campiello con Talismani, dal quale viene tratta una drammaturgia prodotta dal Teatro Stabile del Veneto. D di Repubblica, nello stesso anno, lo inserisce fra i venticinque under 25 più promettenti al mondo. Dopo la collaborazione giornalistica con L’Unione Sarda, che pubblica anche alcuni suoi racconti, oggi Matteo Porru è editorialista dei quotidiani del gruppo Sae, la nuova proprietà de La Nuova Sardegna che dà alle stampe anche Il Tirreno, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. Ma l’impegno di Matteo Porru lo porta ad esplorare anche altri campi. Tanti successi e ora un quarto romanzo (e il grande salto in Garzanti)! «Il dolore crea l’inverno è uscito a febbraio - ha spiegato lo scrittore -, è alla sua terza ristampa e mi sta dando tante soddisfazioni. In un mondo dove cade neve e tutti dimenticano, un uomo spazza la neve e quindi ricorda. Garzanti è una grande famiglia, editoriale e non solo, di cui sono felicissimo di far parte».
Quando ha iniziato a scrivere?
«Quando la vita mi aveva dato più filo da torcere che da tessere. In questo senso, per me, scrivere è stato come ricamarmi. Sono partito solo con un ago e senza ditali. Col tempo, muovere dita e mani è diventato, più che una necessità, un piacere. E poi una vocazione. Mi incuriosiscono i fili delle persone e il modo in cui si annodano, o si consumano, o si intralciano».
Dove vuole arrivare Matteo Porru?
«Sul tetto del mio mondo».
Gigi Maestri