Melissa Satta: «Il mio universo di vita? Senza dubbio la tv»
Da bambina avrebbe mai immaginato tutto questo successo?
«Da bambina direi di no. E neanche da ragazzina perché avevo in mente un percorso di vita differente. Tutto è arrivato quando ho raggiunto la maggiore età. Non è stata una cosa ricercata o rincorsa, né pianificata».
E quindi cosa sognava fare da piccola?
«Ero affascinata da Perry Mason, il famoso avvocato della serie televisiva, e dalla signora Fletcher, anche lei celeberrima nel ruolo dell’investigatore privato in La Signora In Giallo. Quindi due professioni un po’ lontane dalla mia carriera attuale».
Preferisce la passerella, che l’ha vista al debutto a soli 16 anni, o la tv?
«Sicuramente la tv, mi diverte molto di più e fa parte, ormai, del mio universo di vita. Ho partecipato a qualche sfilata quando ero molto giovane e anche successivamente, ma dopo la carriera televisiva mi ha assorbito completamente e devo dire con grande soddisfazione».
Tutti la conoscono per la sua bellezza e per il suo talento, ma forse in pochi sanno che da adolescente è stata una calciatrice semiprofessionista e una karateka agonista. Ha ancora tempo per dedicarsi alle sue passioni sportive?
«Faccio tantissimo sport ma non più come prima perché la costanza che richiedeva negli allenamenti il karate oggi è incompatibile con gli impegni lavorativi. Anche il calcio ricordo mi occupava quasi tutti i pomeriggi dopo la scuola. Quando poi sono cresciuta, ho dovuto cambiare modalità per la pratica sportiva ma la passione per il calcio è rimasta sempre viva. Per esempio, l’anno scorso ho fatto un allenamento con le ragazze del Milan: bellissima esperienza ma è stata un’occasione isolata».
Le sue eccellenti conduzioni televisive in programmi dedicati al calcio come sono considerate dai colleghi uomini?
«Dobbiamo ancora sgomitare tanto perché il calcio è un mondo da sempre molto maschile. Ma da un po’ di tempo le cose stanno cambiando. Per esempio, la serie A femminile è più seguita e anche in tv ci sono alcune donne preparate che parlano di calcio con competenza. Direi che oggi, finalmente, c’è molto più rispetto».
Lei è una rappresentante della Costa Smeralda avendo una famiglia che risiede nel borgo fondato dall’Aga Khan, con cui suo padre ha collaborato come architetto per l’edificazione di molte costruzioni oggi diventate modello per studi internazionali di progettazione. Cosa rappresenta per le questa porzione di terra che il mondo ci invidia?
«Vengo sempre in vacanza. È molto cambiata rispetto a quando ero bambina ma per me rimane il posto più bello del mondo».
Luigi Puddu