Monteponi, il patrimonio minerario del Sulcis in un nuovo sito
Conoscere non è mai stato così semplice oggigiorno. Con un computer o uno smartphone il mondo si è raccolto nel palmo della nostra mano. Un tocco, un click sul mouse, e si può accedere a una miriade d’informazioni. L’accelerazione digitale è stata evidente in questi ultimi due anni. Per necessità, in un certo senso. Ma anche per comodità, visto il potenziale delle nuove tecnologie. Monteponi Mining Landscape è una delle ultime novità in Sardegna. Un sito che ha l’obiettivo di promuovere un turismo sostenibile attorno all’area del Sulcis-Iglesiente, da Porto Flavia nella zona di Masua, a Nebida, Buggerru e Fontanamare. Trovarsi di fronte a questi monumenti è una cosa, vero. Ma a volte serve conoscere bene la sua storia per potersi immergere appieno durante la visita di uno dei tanti patrimoni sardi presenti sul territorio. Questa piattaforma si prefigge di aiutare il turista lungo il suo viaggio, mostrando gli itinerari disponibili nonché l’intero processo che ha portato verso una rapida riqualificazione di queste zone.
Monteponi Mining Landscape, I dettagli
Il sito si serve di tutta una serie di documenti e d’immagini frutto di uno studio approfondito di docenti e accademici del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell\'Università di Cagliari-Dicaar. Un archivio in costante evoluzione che cerchi di offrire un disegno preciso e accurato del capitale storico-culturale della Sardegna. L’archeologia industriale va preservato allo stesso modo come i grandi monumenti antichi, utilizzando ogni mezzo come sta accadendo nel Sulcis-Iglesiente.
Un ambiente che non perde il suo fascino nonostante lo spopolamento delle miniere in questa Regione. Monteponi Mining Landscape nasce grazie al supporto di diverse realtà dell’isola: l’Ausi, il Consorzio di promozione delle attività universitarie (Sulcis-Iglesiente) di Mauro Usai, e il Dicaar, il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari.
«L’obiettivo - afferma Usai all’ANSA - è far diventare questo sito un punto di incontro dei Comuni del territorio per attrarre non solo viaggiatori appassionati e curiosi ma studiosi da ogni parte del mondo. Un primo tassello di un più ampio progetto di Museo a cielo aperto che vuol mettere a sistema con un\'immagine e una gestione coordinata i siti minerari oggi dispersi o difficilmente accessibili».
In più saranno messi a disposizione diversi eventi, dalle conferenze a workshop inerenti a specifiche materie di studio. «Un progetto in continuo aggiornamento - conclude Giorgio Peghin, docente ordinario e coordinatore scientifico di Monteponi.it - a cominciare dalla prossima sesta edizione del workshop internazionale di architettura del paesaggio Paesaggi Minerari che accoglie studenti provenienti da università italiane e straniere».
Riccardo Lo Re