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Muoversi è il segreto per accelerare il metabolismo dopo i 50 anni
13 Settembre 2022

Muoversi è il segreto per accelerare il metabolismo dopo i 50 anni


Lasciamo stare le diete estreme, l’attività fisica massacrante e gli integratori che promettono di accelerare il metabolismo. La formula, tutt’altro che segreta, per limitare l’aumento di peso tipicamente collegato con l’avanzare dell’età, consiste nel cercare di conservare e stimolare i nostri muscoli. Importante è anche seguire una dieta sana, ricca di fibre, povera di grassi saturi e zuccheri semplici, fondamentale per favorire un microbiota “buono” contro l’obesità.



I cambiamenti dovuti all\'età


Con l’avanzare dell’età, la massa magra diminuisce, il nostro metabolismo rallenta e il peso corporeo aumenta. Dobbiamo arrenderci? «La massa magra diminuisce con l’età – chiarisce Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, in un’intervista rilasciata al sito  –  e spesso più propensione ad accumulare grasso a causa, in parte, degli effetti di una diminuzione degli ormoni sessuali, estrogeni e testosterone. Quest’ultimo prodotto sia dai testicoli sia dalle ovaie, avendo anche nelle donne una funzione sulla salute delle ossa, sulla forza muscolare e sulla libido. Tuttavia, un altro motivo legato alla diminuzione della massa muscolare in relazione all’avanzare dell’età, è la scarsa propensione ad allenarla. Per ridurre gli effetti fisiologici causati dal calo ormonale, sarebbe importante sia ridurre la sedentarietà svolgendo regolare attività fisica volta a mantenere in attività la massa magra, sia adeguare la dieta».



La dieta adatta dopo i 50 anni


La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) consiglia che la nostra energia quotidiana sia ottenuta per il 45-60% dai carboidrati, per lo più complessi, per il 20-30 % dai grassi e il “rimanente” dalle proteine, anche se queste ultime sono nutrienti strutturali e funzionali. Andando avanti con l\'età, il fabbisogno energetico totale diminuisce progressivamente, mentre quello proteico rimane invariato (intorno agli 0,8-0,9 g per kg di peso corporeo). La diminuzione potrà interessare maggiormente i carboidrati, e sarà ancora più importante preferirli complessi, scegliendo da fonti ricche di fibre (verdure, cereali integrali) utili anche per la salute del microbiota intestinale, coinvolto nel benessere di tutto l’organismo.



Sibilla Panfili


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