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Nina Trudu dipinge un approccio differente alla questione educativa
28 Settembre 2023

Nina Trudu dipinge un approccio differente alla questione educativa


Nina Trudu, maestra d\'arte di Art Room, riceve consensi per la sua recente mostra collettiva di cui è caposcuola: interamente dedicata ai suoi venti allievi, la mostra è stata allestita in settembre nel suo studio al centro di Alghero in via Mazzini, 35. Ma molte ne seguiranno, altre ne sono già avvenute. Per lo spazio espositivo il prossimo obiettivo è un contest, un lancio lungo l’isola in cerca di scuse per catalizzare talenti, per precisare quanta forza dirompe nella pittura, realtà in bilico tra la più improbabile delle finzioni e la più innegabile delle realtà.


Nina Trudu è nata nel 1973 ad Alghero, dove tutt’ora lavora e opera. La sua passione per il bello e il suo mistero nascono presto e la portano a iscriversi all\'Istituto d\'Arte di Alghero, dove si diploma nel ‘92 in arte applicata nella sezione oreficeria. In seguito si iscrive all\'Accademia delle Belle Arti di Sassari, guadagnando nella scuola di decorazione il massimo punteggio, ma il suo più recente titolo di studio è al conservatorio di Sassari, Luigi Canepa.


Poi, frequentando un corso regionale per una specializzazione in grafica pubblicitaria, accumula esperienze in varie collettive e personali così, tra dipinti e artigianato artistico, finisce per insegnare pittura.



Nei luoghi come il Museo Casa Manno o la Fondazione Siotto, le opere si esibiscono in sperimentazioni che raccontano un nuovo edificare, sconfina in tecniche differenti come pastelli morbidi, grafite e carboncino, la sua forza espressiva dispiega la magia dell’immagine con uno straordinario uso della pittura quale via per evocare emozioni. Ma è anche una creator digitale che, avvalendosi della collaborazione del social manager Gioele Corveddu di JovAlguer, insegna a costruire una concezione concreta dell’artista e del proprio impianto creativo, ne consegue un lavoro significativo sul “saper dire” della propria arte e dell’ impatto reale che questa ha sulla comunità. È attesissima all’Alghero Comics and Games, previsto per la metà ottobre, nella zona pratiche e cultura nerd, per tenere dei corsi di disegno Manga.


«Essere una docente presso il Ministero della pubblica istruzione mi ha certamente influenzato sul rigore e sull’approccio dell’apprendimento. – spiega Nina Trudu - È tecnica e si basa su due livelli, quando insegni sai che stai anche imparando. E quando capisci che vale anche il contrario, il gioco è fatto. Considero ogni mio studente uno straordinario motivo di espansione del mio sapere.»   


Quindi possiamo dire che da studente all’Istituto d\'Arte F. Costantino di Alghero, come parte di una designazione imperdibile, lei già creava connessioni; dipingendo da 24 anni, oggi è anche acquarellista per lo più di paesaggi trasferiti su tela. In continua evoluzione, curiosa, Nina Trudu ci racconta storie di colori che passano dalle vite degli ultimi quarant’anni, da un punto di vista privilegiato. Perché nel suo studio le collettive si fanno istallazioni di contemporaneità, fatti compiuti di vissuti letteralmente in simbiosi con i quadri, ma in procinto sempre di dire qualcosa.



«Insegnare costringe a documentarti, libera energie, nei corsi che tengo vengono molte persone, sono diversi mondi che vogliono imparare le tecniche più disparate, io impazzisco: non posso fare tutto! In studio si respira innovazione. È come far da sponda a un’avanguardia: non puoi. E a volte è spaventoso. Ma non potrei mai rinunciare a questo.»   


Alghero è suggestione pura, anche nelle periferie inondate di gioielli in corallo rosso, regalo del mare, la città mantiene intatto, accanto al dialetto, l’influsso catalano e le sue case coloniche. E la Casa gialla è l’opera evocativa che forse maggiormente descrive Nina Trudu come donna e come Maestra. Qui lo stesso soggetto, una dimora dagli accenti spagnoli, annegata nella luce, viene riprodotto con tecniche differenti. Una campionatura che dà vita a un olio su tela, a una stampa o ancora a un rendering o a un quadro polimaterico: insomma ogni realizzazione diviene insieme oggetto di design e opera auto-conclusa, cattura bellezza e incantesimi mentre dischiude una finestra sul mondo sconfinato di quel che per Nina è la struttura stessa dell’intuizione.


Solo due livelli quindi, nelle molte verità, a rispecchiare perfettamente il mix pazzo e forsennato di realtà e finzione in cui le nostre vite sono sommerse


Anna Maria Turra   


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