Connect with us

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries

+
Nivola e New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile 
21 Febbraio 2022

Nivola e New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile 


Eccitante, coinvolgente e destabilizzante: New York per l’artista sardo fu metafora della condizione umana nella modernità e postmodernità. Il rapporto di Costantino Nivola con New York, la città “incredibile e meravigliosa”, che lo aveva accolto nel 1939 dopo la fuga dall’Italia, ha segnato in profondità le sue opere. Nivola, che fu tra i protagonisti della scultura e della grafica italiane del Novecento, è stato una figura chiave nei rapporti tra Italia e America. Fuggito negli Stati Uniti perché antifascista, lì si dedicò a una carriera di “scultore per l’architettura” che lo ha portato a collaborare coi più grandi maestri del Modernismo. Nel 1954 il suo rilievo per lo showroom Olivetti di New York ha segnato l’inizio del successo transatlantico del Made in Italy.


L’esposizione è curata da Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, Carl Stein. “Questa mostra – spiega Antonella Camarda - è il frutto della collaborazione fra umanisti, scienziati e imprese. È lo stesso spirito di sperimentazione e costante innovazione che ha caratterizzato l’approccio di Costantino Nivola ed è stato tratto distintivo dell’Olivetti. L’azienda di Ivrea ha fatto del binomio fra arte e tecnologia, antico e moderno, una bandiera negli anni cruciali della diffusione del Made in Italy negli Stati Uniti.”



I dettagli dell’esposizione


Il cuore della mostra che aprirà il 15 aprile 2022 nel museo di Orani sarà il rilievo di Nivola per lo showroom Olivetti nella Fifth Avenue, realizzato dallo studio BBPR nel 1954, caposaldo dell’arte e dell’architettura italiane del dopoguerra e simbolo di un nuovo approccio alla comunicazione d’impresa.


Lungo 23 metri e alto 5, il monumentale fregio semiastratto, realizzato con la tecnica del sand casting (scultura in gesso da una matrice di sabbia), era l’elemento centrale di un’installazione che simboleggiava il cielo, il mare e la spiaggia mediterranei. Dopo la chiusura del negozio Olivetti nel 1969, fu ricollocato nel 1973 nello Science Center dell’Università di Harvard, per volontà dell’architetto Josep Lluís Sert. In occasione della mostra ne è stata realizzata una ricostruzione fedele in scala 1:1 grazie all’utilizzo delle tecnologie di visual computing, stampa 3D e di videomapping.


Con i suoi 101 metri quadri di estensione, si tratta di uno dei più grandi progetti di riproduzione tridimensionale di beni culturali con fresatura robotica mai realizzato.



La mostra


“La mostra - spiega Giuliana Altea - ruota intorno a questo straordinario rilievo, esteso a coprire un’intera parete del museo, che ha esattamente le stesse misure dell’opera. La riproduzione consentirà di osservare da vicino i dettagli di una scultura il cui originale, conservato a Harvard, è difficilmente visibile dal grande pubblico. La sua realizzazione è frutto del progetto di digital humanities Nivola X Olivetti, che ha visto collaborare con la Fondazione Nivola le università di Harvard e di Sassari, il CRS4 – Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, l’ISTI – CNR - Istituto di Scienza e Tecnologie dell\'Informazione \"Alessandro Faedo” di Pisa, Make in Nuoro – il fab lab della Camera di Commercio di Nuoro, l’Archivio Olivetti di Ivrea e la Fondazione Olivetti di Roma.”


Se il rilievo Olivetti è il punto di partenza della carriera americana di Nivola, la Combined Police and Fire Facility del 1984 ne è il punto di arrivo. Come osserva Carl Stein, autore del progetto architettonico e amico di Nivola, “l’artista, al termine della sua carriera, ha scelto un approccio narrativo e antimonumentale, raccontando il lato umano delle forze di polizia, mettendone in luce la responsabilità civica, concentrandosi su episodi di quotidiana presenza dello Stato invece di esaltare i valori assoluti dell’istituzione.”


Completa la mostra una selezione di dipinti e disegni sul tema di New York. Oltre a intervenire nelle strade e negli edifici di New York con i suoi progetti - il cui tessuto connettivo è ricostruito in una timeline che mostra la presenza pervasiva dell’opera dell’artista sardo nella Grande Mela - Nivola è tornato a più riprese sul tema della metropoli nella sua produzione grafica e pittorica. Le opere esposte colgono la natura caotica ed eccitante di New York, rendendo al tempo stesso l’incalzante fluire della vita urbana e il senso di spiazzamento e disorientamento che questo può produrre.



I cavallini della Stephen Wise


Tra questi due capitoli della vicenda newyorkese di Nivola si situa, all’inizio degli anni Sessanta, il progetto della Stephen Wise Recreation Area, un insediamento di case popolari nell’Upper West Side per cui Nivola eseguì un grande graffito murale, delle sculture, una fontana e un playground con un gruppo di cavallini in cemento stilizzati. Una piccola mandria di questi cavallini, ricreati per l’occasione in scala 1.1 dalla designer Monica Casu, popolerà il parco del museo.


“I cavallini della Stephen Wise - afferma il direttore Luca Cheri - sono una delle invenzioni più felici e gioiose di Nivola, e dopo l’accesa protesta popolare sollevata dalla loro minacciata distruzione nel 2021 sono diventati il simbolo della capacità dell’arte di Nivola di toccare il suo pubblico. Per questo vorremmo che al termine della mostra le riproduzioni rimanessero a Orani come parco giochi per i bambini.”



Sibilla Panfili


Inspiration

Connect with