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Nuraghe di Belveghile, grandi scoperte a Olbia
12 Novembre 2021

Nuraghe di Belveghile, grandi scoperte a Olbia


La storia del Nuraghe di Belveghile sembra aver finalmente trovato il suo lieto fine. Considerando l’inizio disastroso, questi cinque mesi di lavori confermano quanto sia importante questo sito per l’area di Olbia. Averci costruito un viadotto non è stata una mossa azzeccata, né tantomeno rispettosa del passato dell’isola. Perché certi patrimoni hanno bisogno di tutela per tenersi in piedi. Facendo passare una strada, si lascia passare il messaggio che la memoria non ha futuro. Ma non tutto è perduto. Fortunatamente un modo per rimediare c’è: una campagna di scavi sovvenzionata dal Segretariato regionale del Ministero della cultura per la Sardegna.



I primi esiti degli scavi


1 milione di euro è la cifra stanziata fino ad ora per questo sito a nord di Olbia. Un processo lungo, delicato, ma necessario a ridare valore a un altro pezzo di storia della città. E le notizie sin qui riportate dall’ANSA fanno ben sperare sul futuro e sulla possibilità di rendere il Nuraghe di Belveghile accessibile ai turisti. L’intero intervento ha riguardato un’area di 1.000 metri quadri. E a quanto pare questa stima era ridimensionata rispetto alla grandezza effettiva del nuraghe.



Con questi scavi, sono emersi nuovi dettagli in merito alla composizione delle varie zone abitative. In questo momento sono 12 le strutture individuate: capanne a forma circolare e rettangolare che sottolineano un’evoluzione architettonica che si è protratta negli anni.



Gli esperti hanno inoltre scelto di dedicare la loro attenzione a una capanna absidata di 17 metri, divisa in varie stanze e utilizzata in particolare in campo artigianale come la produzione di tessuti. La decisione di un approfondimento specifico di questa struttura (usando ad esempio lo scavo stratigrafico) è dovuta al fatto che è la prima volta che viene rinvenuto questo edificio vicino a Olbia, dove sono stati trovati anche più di 100 utensili sia in pietra che in terracotta.


«Il Nuraghe Belveghile - afferma Patricia Olivo, segretaria regionale del Ministero della cultura per la Sardegna, all’ANSA - è un sito con una storia recente molto difficile e non possiamo nascondere ciò che è stato realizzato nelle sue vicinanze, ma proprio per questo meritava attenzioni significative. Il monumento, inoltre, sarà inserito nell\'app ìdese, di prossima uscita, realizzata per la creazione e lo sviluppo di percorsi culturali».



Riccardo Lo Re


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