Nuraghi, il viaggio verso l’UNESCO è iniziato
È solo l’inizio. Ma è la notizia che molti attendevano da tempo. La civiltà dei nuraghi è appena entrata nella tentative list per diventare patrimonio dell’umanità. Si tratta di un piccolo passo verso Parigi, ma non bisogna dimenticare lo sforzo congiunti di enti, associazioni e le istituzioni pubbliche per permettere che questi monumenti arrivassero a questo punto. Perché se c’è una cosa che davvero insegna questo progetto è che insieme si può andare molto lontano. Imago Mundi, il Distretto Aerospaziale della Sardegna, il FAI Sardegna, il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (CRS4) sono solo alcuni dei partecipanti a questa iniziativa che punta davvero in alto, raggiungendo il fratello più grande, Su Nuraxi a Barumini, l’unico entrato nella lista dei patrimoni UNESCO.
La Sardegna verso l’Unesco, sottolinea Vargiu, è frutto di un lavoro congiunto che si è servito di un Comitato scientifico altamente qualificato, coordinato dai docenti Ugas, Zucca e Depalmas. Ma oltre a questi c’è stata una «straordinaria e unitaria mobilitazione di sindaci, consigli di tutti i comuni della Sardegna, Consiglio, Giunta e Presidenza regionale, Università sarde, mondo della scuola, dell\'economia e delle associazioni che hanno sostenuto con passione ed entusiasmo una sfida che può davvero cambiare radicalmente il futuro della Sardegna».
I nuraghi e l\'Unesco, verso Parigi
Tutti hanno avuto un ruolo in questo primo traguardo. Un sistema integrato che vede la conoscenza sotto varie lenti. Si parte dal CRS4 e dal DASS, che dal 2013 stanno mappando tutta la regione cercando di raccogliere più informazioni possibile sugli oltre 6000 nuraghi grazie al progetto Nurnet, un sistema che sfrutta le moderne tecnologie a disposizione in campo scientifico. E si arriva fino a toccare i più piccoli, gli studenti, che con il Master Junior de La Sardegna verso l’Unesco avranno modo di addentrarsi in questo mondo di storia e di meraviglia.
«Certo - ammette Vargiu all’ANSA - la \'lista dei tentativi\' è soltanto il primo, importantissimo passo del complesso percorso che deve portare la nostra Isola a Parigi e c\'è piena consapevolezza che, per raggiungere l\'obiettivo, ancora molta strada e molto lavoro ci aspetta, ma oggi possiamo davvero gioire per un risultato che premia l\'impegno condiviso che ha unito tutti i sardi, dalle città ai piccoli paesi, da Sassari a Cagliari, finalmente tutti uniti in nome di una grande prospettiva comune».
Lo stesso obiettivo delle tentative list è stato raggiunto dalle domus de janas grazie a uno studio portato avanti dal Centro Studi \"Identità e Memoria\" condotto dalla docente dell’Università di Cagliari Giuseppa Tanda. E ora che anche i nuraghi hanno imboccato la stessa strada per Parigi, «la sfida - conclude Vargiu - è ora quella di sollevare ancora di più l\'asticella: la civiltà nuragica deve essere riconosciuta patrimonio dell\'umanità da parte dell\'Unesco, ma soprattutto deve diventare l\'elemento trainante del brand identitario della nostra Isola e deve guidare la nostra grande scommessa per un nuovo progetto di sviluppo sostenibile, fondato sulle nostre radici e sulle nostre peculiarità».
Riccardo Lo Re