Ollolai si candida a Capitale italiana della cultura 2025
Il Comune di Ollolai continua ad alzare l’asticella puntando a una maggiore integrazione e a una promozione culturale di ampio respiro. Il borgo della Barbagia ha infatti deciso di candidarsi a Capitale italiana della cultura 2025. Si tratta di una scelta coraggiosa ma non priva di logica come qualcuno potrebbe pensare. La sua storia parla chiaro, ma sono le politiche portate avanti in questi ultimi anni a rafforzare la sua posizione in Sardegna. Considerato da tutti l’antica Capitale della Barbagia, con il tempo è riuscito a ottenere dei riconoscimenti più che prestigiosi, rientrando tra i cinque territori definiti “blue zone” identificati Gianni Pes e Michel Poulain. Ollolai è il posto che più identifica il concetto di longevità. Della popolazione, certo. Ma anche dell’ambiente stesso, a giudicare dalla presenza di boschi secolari e di un sistema di allevamento certificato al 100% rispetto al benessere di ogni animale.
Le qualità ci sono tutte
Ollolai guarda alla natura con lo stesso approccio alla cultura. Con rispetto, delicatezza, cercando di conservare ogni singolo frammento del suo percorso. La comunità si è mobilitata cercando di preservare l’identità di questo borgo, a cominciare dalla sede dell’associazione dei gruppi di canto a Tenore e della Federazione della lotta tradizionale sarda S’Istrumpa. Tutte espressioni del Pastoralismo, un modello riconosciuto dall’Unesco tra i capolavori dell’umanità.
Ma ora si guarda dritto al presente, fatto di grandi sfide per cercare di limitare (o ribaltare) questo processo di inurbamento che coinvolge tutte queste piccole realtà territoriali. Gli eventi di questi ultimi tempi stanno in realtà certificando un leggero cambio di rotta verso un ripopolamento di queste città. Lo smartworking permette ad esempio di lavorare in qualunque posto servendosi della connessione Wi-Fi, e questo può andare a vantaggio di questi borghi che hanno la fortuna di essere contenuti e, bisogna dirlo, unici vista la loro identità. Spostandosi in tutta la Sardegna si noteranno somiglianze così come delle differenze sostanziali che spiccano in tutta la loro bellezza.
Per questo oggigiorno bisogna riportare quella vitalità che si è persa per strada con l’industrializzazione, costringendo la popolazione a spostarsi verso le grandi metropoli. Il progetto delle case a 1 euro, di cui Ollolai è il principale promotore, serve proprio a riappropriarsi di uno spazio che sta scomparendo. Un concetto che non è solo fisico, ma riconduce anche all’idea di memoria di un luogo storico che deve essere mantenuto vivo. La resilienza, un termine che è entrato di diritto nel vocabolario comune, in questo caso non viene per niente abusato vista l’intenzione di promuovere il territorio accogliendo quei cambiamenti che siano propositivi in termine di crescita e di sviluppo culturale mantenendo immutate le tradizioni. Come afferma il sindaco Francesco Columbu all’Ansa, è pronto a istituire «un comitato per scrivere un programma che racconti la nostra storia millenaria sulla scia delle piccole comunità del mondo che resistono a quello che sembrava inevitabile sino a poco tempo fa: l\'inurbamento incontrollato e distruttivo».
Riccardo Lo Re